L’accordo con il Pd è sulla riforma del Senato e “sulla collegata riforma del Titolo V della Costituzione. La speranza è una sterzata decisa rispetto al neocentralismo del governo”. Lo afferma il segretario della Lega, Matteo Salvini, al Corriere della Sera. “Fin qui – spiega Salvini, – Renzi voleva riportare tutto allo Stato, decidere tutto a Roma. Noi diciamo di redistribuire le competenze oggi concorrenti tra Regioni e Stato. Con le Regioni che si tengono i quattrini per fare il loro lavoro. Con la bozza del governo, le Regioni non servivano più”.
“Abbiamo anche chiesto – aggiunge – di recuperare i costi standard della spesa pubblica per inserirli in Costituzione. Infine, c’è un tema che per noi è cruciale: il premio alle Regioni virtuose e la sanzione per quelle che virtuose non sono”. “Se il governo e la maggioranza – avverte – recepiranno queste nostre indicazioni, io faccio un servizio all’Italia e recupero i due anni di sonno profondo dei governi Monti e Letta. All’inizio – ricorda Salvini – Renzi diceva no, no, no a qualunque nostra proposta. Se adesso su questi principi incomincia a dire sì, il bilancio per noi diventa positivo”. Alla domanda se non temano le accuse di inciucio, Salvini replica “Assolutamente no noi stiamo preparando il dopo Renzi”. “Io parlo di tutto – fa quindi sapere. – Però, la legge elettorale è l’ultima delle mie preoccupazioni. Il Titolo V tocca la vita dei cittadini, è carne viva”. Con Silvio Berlusconi, spiega infine, “sono tre anni che noi e loro siamo lontanissimi, un’alleanza per ora, non esiste”.