Sondaggi elettorali: Germania, Merkel ed il peso dell’incubo terrorismo
Scossa dal sanguinoso attentato ai mercatini di Natale di Berlino, la Germania si risveglia con l’incubo del terrorismo islamico, una minaccia che non risparmia nemmeno il Paese leader dell’Europa unita. E che rischia di assumere un ruolo centrale nella corsa alle prossime elezioni politiche, in programma nel 2017. Cosa dicono i sondaggi elettorali dell’ultimo periodo?
Il peso della crisi internazionale in Medio Oriente già da tempo rappresenta un fardello non indifferente per l’amministrazione Merkel. Ad inizio anno il Financial Times – in una delle sue profezie per il 2016 – aveva spiegato che la crisi mediorientale e l’emergenza migranti avrebbero provocato la definitiva spaccatura all’interno della CDU, sancendo la fine dell’era Merkel. In realtà ciò non è avvenuto. Anzi: la Merkel ha rilanciato, candidandosi a guidare la Cancelleria per il quarto mandato consecutivo e mettendo a tacere – o perlomeno così sembra – il dissenso interno.
Sondaggi elettorali Germania: la Grosse Koalition non tira più
I sondaggi elettorali – svolti ovviamente prima del sanguinoso evento di lunedì 19 dicembre – mostrano una CDU-CSU che è ancora ampiamente il partito di maggioranza relativa. Da Emnid a Forsa, passando per Infratest dimap, Ipsos ed Insa, tutti i principali istituti demoscopici accreditano il partito della Merkel di un consenso superiore al 30%.
Tuttavia, il dato resta decisamente inferiore al 41.5% registrato alle politiche del 2013. Oltre a ciò, va aggiunta la condizione non esaltante dei liberali della FDP, accreditati mediamente di un 5-6% solo leggermente superiore alla debacle del 2013, che li vide sotto alla soglia di sbarramento e fuori dal Bundestag. In sostanza: nonostante una Merkel ancora protagonista, sembra impossibile ipotizzare un futuro governo di centrodestra, che manca ormai dal 2009.
Tuttavia, anche l’ipotesi di una nuova Grosse Koalition deve confrontarsi con numeri sempre più esigui. Oltre al calo del partito della Cancelliera va registrato anche quello della SPD, che oscilla tra il 21 ed il 22%, 3-4 punti in meno rispetto al 2013. Ad oggi, dunque, i due tradizionali partiti della scena politica tedesca avrebbero solamente poco più della maggioranza assoluta dei voti.
A contribuire al dato negativo della SPD è senza dubbio la buona salute di Verdi e Die Linke. Ma se è vero il terzetto potrebbe raggiungere quasi il 50% del consenso, è anche assodato che la frattura ideologica tra SPD e Die Linke rende molto difficile tradurre i numeri in un’alleanza programmatica.
Sondaggi elettorali Germania: un quadro frammentato e l’ascesa dell’estrema destra
L’altra alternativa alla Grosse Koalition potrebbe essere, secondo gli analisti, una cosiddetta alleanza “Giamaica”, cioè un asse nero-giallo-verde tra CDU, Verdi e FDP. Uno schema possibile ma non di facile realizzazione, sia a livello programmatico che sul piano dei numeri (e anche qui molto dipenderà dalla salute della FDP e dallo scoglio dello sbarramento al 5%).
Dinanzi ad un quadro così frammentato, l’occhio non può che andare sull’ascesa dell’estrema destra AFD. Gli ultimi sondaggi ormai la vedono costantemente in doppia cifra, con punte del 13%. Cosa potrebbe succedere ora, con una Germania sotto scacco del terrorismo? Gli eventi di Berlino rappresenteranno un assist nei confronti della destra populista e xenofoba o, al contrario, risolleveranno il consenso dei partiti tradizionali e della Cancelliera?