Sondaggi elettorali INDEX: M5S ai massimi storici e con Di Battista premier
Sondaggi elettorali INDEX: M5S ai massimi storici e vogliono Di Battista premier
Il Movimento 5 Stelle continua a volare nei sondaggi (anche se le rilevazioni sono precedenti al caso Marra). Il sondaggio condotto da Index per Piazza Pulita mostra l’incremento della forbice tra il partito pentastellato dal suo diretto rivale, il PD. L’inchiesta di Index si è basata su 4000 contatti: 3200 tra rifiuti e sostituzioni, 800 come campione di riferimento. Index ha utilizzato la tecnica CATI per la raccolta di informazioni.
Sondaggi elettorali Index: elettori M5S preferiscono Di Battista a Di Maio come candidato premier.
Per gli elettori M5S, l’uomo del momento è Alessandro Di Battista. Tra le figure più influenti del movimento, Di Battista è stato maggiormente presente in televisione, adottando una posizione molto più decisa rispetto a quella del suo collega, Luigi Di Maio, attuale vice-presidente della Camera dei Deputati. Il romano vuole andare ad elezioni a breve giro di posta. Di Maio si mostra leggermente più cauto. L’aggressività del messaggio di Di Battista piace all’elettorato pentastellato e risulta il più gradito tra i ‘grandi nomi’ del partito. Ciò nonostante, un elettore su quattro del M5S vedrebbe di buon occhio qualcuno attualmente defilato, o una figura nazionale di rilievo.
Tra i dati rilevanti, tre elettori su quattro non vorrebbero nessuna alleanza per poter arrivare al governo, segno che l’ortodossia grillina continua a prevalere anche all’interno della sua base e che, per ora, sembra anche la scelta elettorale più adeguata. Il dato che risalta maggiormente è che solo lo 0,1% (uno su mille) dell’elettorato M5S accetterebbe un alleanza con il PD. Il dato più alto di affinità lo si trova con la Lega Nord, assestandosi al 5,9%.
Sondaggi elettorali: M5S sempre più primo
Il M5S ha continuato a macinare consensi prima, durante e dopo la campagna referendaria. Secondo Index, Il partito di Beppe Grillo raggiunge il suo picco nella rilevazione effettuata il 15 dicembre: arriva al 32,6% (a un +0,3% rispetto alla prima rilevazione post-referendum). Il PD continua a scendere (seppur lentamente). Dal 28,5% passa al 28,3%. La differenza tra il primo e il secondo partito è già di oltre 4 punti percentuali.
In leggera flessione tutti i partiti della possibile coalizione destra. Il calo maggiore lo farebbe registrare Forza Italia, che passerebbe da un 11,9% dell’8 dicembre, all’11,6% dell’ultima rilevazione. Infine, continua la crescita dei partiti minori (l’opzione ‘altri partiti’ fa rilevare un incremento di 0,4 punti: dal 3,9% al 4,3%).
Attendiamo di conoscere i dati posteriori al caos Roma e Milano. Da un lato, l’arresto della ‘vecchia volpe’ Marra, esterno al Movimento ma fidato della Raggi. Dall’altro, l’indagine su Sala per l’Expo di Milano che può costargli carissimo (tanto all’inquilino di Palazzo Marino come allo stesso PD)