Serracchiani, vice segretaria del Partito Democratico, non nasconde la soddisfazione: “Era ora che ci si accorgesse della necessità di partecipare al cambiamento”. Debora Serracchiani commenta l’apertura di Beppe Grillo ad un confronto con il Pd sulla riforma elettorale e la interpreta cosi: “Credo che quest’apertura sia il risultato del 40,8% preso alle elezioni dal Pd, e della sua gestione successiva, quando siamo riusciti ad acquisire una centralità politica nuova e a dettare l’agenda in Italia e in Europa”, aggiunge Serracchiani.
“È un’apertura che serve più a loro che a noi: se è solo tattica politica lascia il tempo che trova e vorrà dire che deluderanno i loro elettori, se invece c’è una volontà sincera di partecipare alla riscrittura delle regole del gioco, allora si tratta di una maturazione politica, ben venga” prosegue Serracchiani. “Cominciamo però col mettere un paio di paletti precisi. Si ragiona a partire dall’Italicum, dalla legge approvata già alla Camera, dall’intesa con Forza Italia, il Nuovo centrodestra e Scelta civica“, sottolinea la presidente del Friuli Venezia Giulia: la proposta presentata dai Cinque Stelle, rileva, “ruota tutta attorno al proporzionale. L‘Italicum va in direzione opposta. E per noi, che la sera stessa delle elezioni vogliamo che si sappia chi ha vinto e chi ha perso, il sistema proporzionale certo non può andar bene”.
Il dialogo con i 5 Stelle “dipende da loro, noi abbiamo dei punti fermi ma, d’ altra parte, siamo pronti a discutere con tutti sulla legge elettorale, Lega compresa. Lo abbiamo fatto con Berlusconi, quando tutti ci davano addosso per il presunto patto col diavolo”.