Il microcosmo elettorale dei magiari di Slovacchia: l’integrazione vince sulla paura
[ad]La sconfitta di MKP è anche una sconfitta di Orban Viktor. Il governo ungherese vuole infatti controllare più strettamente le organizzazioni politiche delle minoranze, in Slovacchia tramite MKP e in Romania con la fondazione del Partito Popolare Ungherese di Transilvania guidato da Laszlo Tokes. In Romania la prova elettorale averrà in autunno con le elezioni amministrative alle quali si presenteranno per la prima volta tre partiti che fanno riferimento alla comunità ungherese.
Tornando alle elezioni slovacche il successo di MOST-HID è legato all’idea d’integrazione e di multiculturalità, con obbiettivo la sfumatura dei confini dell’identità nazionale, confini che al contrario MKP tenta di rafforzare. A sostegno di questa tesi ci sono due dati importanti. Il partito di Bugar ha lo stesso peso nei contesti urbani (solitamente maggiormente multiculturali) che in quelli provinciali, mentre MKP ha un equilibrio totalmente spostato verso i piccoli villaggi situati lungo il confine ungherese.
I risultati del censimento del 2011 hanno visto un importante calo delle due principali nazionalità, la slovacca scesa dal 85,8 al 80,7% e l’ungherese scesa dal 9,7 al 8,5%, di contrappunto c’è un significativo aumento di chi non specifica la propria nazionalità dal 1 al 7%. Questo dato non può essere spiegato solamente con la “paura”, ma indica soprattutto la presenza di numerose persone che non si identificano con un’unica nazionalità di appartenenza provenendo da famiglie miste. Proprio all’interno di questo gruppo sociale MOST-HID può raccogliere importanti consensi.
Le elezioni del 2012 hanno segnato anche un importante risvolto positivo per la comunità magiara, per la prima volta nel parlamento non risiederanno partiti slovacchi dichiaratamente nazionalisti visto che sia SNS di Slota che L’S-HZDS di Meciar non hanno superato lo sbarramento del 5% evidenziando una costante perdita di consenso negli ultimi anni.
di Aron Coceancig