Saldi: ogni famiglia spenderà in media 344 euro. E-commerce nuova frontiera
Saldi: ogni famiglia spenderà in media 344 euro. E-commerce nuova frontiera
Code interminabili e guerra all’ultima taglia. E’ già partita la corsa ai saldi. Ieri a aprire le danze sono state Basilicata e Sicilia , oggi è il turno della Valle d’Aosta. E il 5 gennaio toccherà al resto della Penisola. Secondo la Confcommercio, quest’anno ogni famiglia spenderà in media 344 euro per abbigliamento, calzature e accessori vari per un valore complessivo di 5,3 miliardi di euro. Oltre 15,5 milioni (14,6 milioni secondo Confesercenti) le famiglie sono pronte ad approfittare degli sconti, con un acquisto medio a persona pari a 147 euro.
Saldi: gli italiani spenderanno come l’anno scorso
“Dopo un Natale così così, la speranza passa ora per i saldi. Non saranno però saldi col botto. – ha dichiarato Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e vice presidente di Confcommercio – La nostra stima è che gli italiani spenderanno mediamente come nell’anno precedente. Le vendite di fine stagione – continua Borghi – saranno sempre una straordinaria opportunità per i consumatori ma, per noi commercianti, non saranno sufficienti a colmare un gap di consumi fortemente condizionato da un andamento sempre più incerto ed altalenante. C’è da dire che, nonostante i timidi segnali di fiducia registrati a dicembre, gli eventi terroristici e di natura socio-politica non aiutano a far trovare una stabilità di cui tutti abbiamo bisogno per affrontare al meglio il futuro e confidare nell’uscita del nostro Paese dalla crisi”.
Saldi: gli italiani verso l’e-commerce
Un italiano su 4 comprerà online. Questa la stima dell’Adoc, associazione difesa orientamento consumatore. Ma, visto la crescita esponenziale dell’e-commerce, il dato non sorprende. Durante l’anno, sul web, è sempre possibile acquistare i prodotti con un 10-15% in meno rispetto al costo in negozio. Sarebbe proprio quest’ultimo elemento a far diminuire il capitolo di spesa durante il mese dei saldi. Si tratterebbe dunque di una spesa sempre più diluita e non più concentrata in un determinato periodo.