Germania: anche la Baviera vuole un referendum sull’indipendenza
Se il 2016 è stato l’anno della Brexit, il 2017 non sarà l’anno della “Bayxit” (la secessione della Baviera, in tedesco Bayern, dalla Germania). L’anno scorso, un sostenitore dell’indipendenza bavarese ha intentato una causa nel tentativo di forzare le autorità a indire un referendum. Nella giornata di lunedì, una corte federale ha definitivamente bocciato la proposta. La costituzione non contempla la possibilità che un singolo Land possa decidere unilateralmente se lasciare o meno la Federazione, hanno scritto i giudici.
Germania: anche la Baviera vuole un referendum sull’indipendenza
Il Bayernpartei, maggiore forza politica a rappresentare le ragioni dell’indipendentismo bavarese, ha risposto poi con un post su Facebook: sarà la lotta del popolo bavarese a decidere sull’indipendenza, non la sentenza di un giudice.
Al di là delle vicende risalenti al Sacro Romano Impero, di cui era una delle regioni più ricche, la Baviera è stata per breve tempo un regno indipendente, prima dell’unificazione tedesca del 1871. Sul finire del diciannovesimo secolo, però, molti bavaresi si riconoscevano più nella “cattolica” Austria che nell’allora nascente Impero prussiano di religione protestante. Il sogno indipendentista è brevemente tornato in auge dopo la prima guerra mondiale, quando si cercò di formare una Repubblica Sovietica di Baviera. Nel 1923, invece, i nazionalisti bavaresi tentarono di restaurare il Regno di Baviera.
Dopo il secondo conflitto mondiale, il Bayernpartei riuscì a racimolare una quota non indifferente di voti tra la fine degli anni 40 e la fine dei 50. Poco dopo, sparì completamente dai radar, schiacciato dalla CSU, il partito cristiano democratico bavarese fratello della CDU.