Beppe Grillo scrive una lettera al premier Matteo Renzi nella quale ribadisce la volontà di fissare un incontro rigorosamente in diretta streaming. “Gentile presidente del Consiglio Matteo Renzi – si legge nella missiva – sono passati ormai sei mesi da quando la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità delle principali disposizioni della legge per l’elezione della Camera e del Senato. A seguito di tale sentenza, risulta oggi in vigore una legge elettorale marcatamente proporzionale che prevede la possibilità di esprimere un voto di preferenza. Lei ha più volte manifestato la volontà di modificarla, perché essa non sarebbe in grado di garantire la governabilità. Per raggiungere questo obiettivo, Lei ha concordato con Forza Italia una proposta di riforma, l’Italicum, che ripropone i profili di incostituzionalità del Porcellum: premio di maggioranza abnorme e impossibilità per i cittadini di esprimere la propria preferenza. Il MoVimento 5 Stelle – ricordano i grillini al premier – nei giorni scorsi ha depositato alla Camera e al Senato la propria proposta di legge elettorale, che per semplicità riferiremo come Democratellum. È il frutto di un intenso lavoro – spiegano – portato avanti da decine di migliaia di cittadini che per mesi hanno contribuito direttamente a determinarne le caratteristiche. La nostra proposta assicura la rappresentatività del Parlamento e rafforza il rapporto tra eletti ed elettori. Infatti, si tratta di un sistema proporzionale in circoscrizioni di dimensioni intermedie che, pur essendo sensibilmente selettivo, grazie alla formula del divisore corretta, consente l’accesso al Parlamento anche alle forze politiche piccole. Inoltre, prevede la possibilità per gli elettori non solo di esprimere un voto di preferenza, ma anche di penalizzare i candidati sgraditi, favorendo in questo modo una più diretta responsabilità degli eletti nei confronti degli elettori”.
Lettera aperta a Matteo Renzi: http://t.co/22qjO49Id3
— Beppe Grillo (@beppe_grillo) 16 Giugno 2014
“Il Democratellum – proseguono i 5 Stelle – favorisce la governabilità, senza presentare profili di incostituzionalità. Il suo impianto limita la frammentazione dei partiti e avvantaggia le forze politiche maggiori. Il sistema non richiede coalizioni preelettorali e così evita che i partiti debbano annacquare la propria proposta elettorale a causa di alleanze tattiche obbligate, che, nell’esperienza italiana, si sono rivelate meri espedienti elettorali incapaci di reggere alla prova del governo del Paese. Sulla base della nostra proposta, inoltre – scrivono ancora i grillini – una forza politica che ottenga un deciso consenso elettorale potrà governare anche da sola, senza che sia necessario raggiungere la maggioranza assoluta dei voti. In estrema sintesi sono questi gli obiettivi cui il Democratellum è diretto. Esso non è avanzato per favorire il MoVimento 5 Stelle ma per perseguire una democrazia compiuta ed un sistema politico più utile ai cittadini. Non si tratta infatti di un proporzionale puro, bensì di un sistema che consente a una forza politica che ottenga attorno al 40% dei consensi di avere oltre il 50% dei seggi. Per queste ragioni – concludono i 5 Stelle – constatando la necessità di avere in Italia una legge elettorale in tempi brevi come auspicato da anni dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Le chiediamo di fissare un incontro, naturalmente in streaming per ragioni di trasparenza, così da poterne discutere direttamente. In attesa di un gentile riscontro, Le porgiamo i nostri migliori saluti”.
DI MAIO: “NON VOGLIAMO RIMANERE NEL LIMBO” – “Volevamo aprire una crisi di governo. Non è stato possibile. Ora si prospetta una vita molto più lunga per questa legislatura e non vogliamo rimanere nel limbo. Per questo adesso ci assumiamo la responsabilità di portare a casa una nuova legge elettorale. La non è un’apertura di credito al governo ma di merito”. Il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio spiega durante la conferenza stampa dei Cinque Stelle a Palazzo Madama, i motivi che hanno spinto il M5S a ricercare un incontro con il premier per discutere di legge elettorale. “Noi – gli fa eco Maurizio Buccarella, capogruppo 5 Stelle al Senato – proponiamo una legge alternativa al moribondo, forse già morto Italicum”. “Nella nostra proposta c’è un partito che può vincere da solo, è una cosa rivoluzionaria” ha aggiunto il vicepresidente della commissione Affari costituzionali della Camera Danilo Toninelli. “C’è una soglia di sbarramento implicita di circa il 5%, con un forte avvantaggiamento delle forze politiche grandi – ha proseguito- ovvero con l’eliminazione della frammentazione. I partiti piccoli, se vogliono ottenere seggi, devono fondersi tra di loro, non bastano le alleanze”.