Dopo Foodora anche Deliveroo finisce nel mirino dei lavoratori. La startup inglese, capofila delle aziende della “gig economy” (l’economia dei piccoli lavoretti), potrebbe ricevere a breve un’azione legale “potente” dallo studio Leigh Day che cura gli interessi di alcuni corrieri di Deliveroo. In discussione viene messo il modello di business della startup che viene definito “assurdo”. Non solo, anche lo stato occupazionale dei corrieri viene messo in croce.
Non è la prima volta che Deliveroo finisce sul banco degli imputati. Nel 2015 la società venne criticata dai corrieri per delle modifiche sul contratto che avrebbero portato alcuni riders ad essere pagati meno del salario minimo garantito.
Deliveroo, lo studio legale: “Modello di business assurdo”
Annie Powel, impiegata dello studio legale Leigh Day, ha affermato che il rapporto di lavoro che lega corrieri e Deliveroo è assurdo. “Sulla carta i corrieri sono contraenti autonomi mentre Deliveroo è un loro cliente. In realtà è vero il contrario. Si tratta di un lavoro dipendente con i corrieri che distribuiscono cibo e bevande per conto della startup. Secondo noi Deliveroo dovrebbe garantire subito ai suoi corrieri almeno il salario minimo nazionale e le ferie pagate”.
Interpellato da Business Insider, Deliveroo non ha voluto commentare gli attacchi dello studio legale. Ad oggi l’azienda con sede a Londra ha una valutazione di 1 miliardo di dollari e nel mese d’agosto ha ricevuto un finanziamento per 275 milioni di dollari. Fornisce un servizio di consegna in più di 100 città sparse in 12 paesi di tutto il mondo.