Elezioni con il Mattarellum, tutto il Sud al M5S, la simulazione del CISE
Elezioni con il Mattarellum, tutto il Sud al M5S, la simulazione del CISE
Poco tempo fa Matteo Renzi ha rilanciato il Mattarellum, ovvero la legge elettorale presente prima del Porcellum, che prende il nome dall’attuale presidente della Repubblica, salvo forse capire la difficoltà di una sua reintroduzione.
E’ un tentativo di salvare il carattere maggioritario delle regole del voto e non cedere al proporzionalismo di ritorno, ma si tratterebbe comunque di un grosso cambiamento rispetto all’Italicum, se non altro per l’assenza di un ballottaggio e di un vincitore certo, visto che conterebbero i vincitori in ognuno dei 475 collegi elettorali più i seggi del proporzionale.
Il CISE, Centro Studi Elettorale Italiano, ha simulato i risultati di una elezione con il Mattarellum oggi, a confronto con quello che sarebbe stato l’esito nel 2013.
Si tratta di stime basate sui sondaggi, naturalmente, e moltissimi fattori locali e nazionali potrebbero cambiare l’esito, non solo i singoli candidati, ma anche voti utili in alcuni collegi.
Il risultato però è interessante: il centrodestra esce fortemente ridimensionato Da maggioranza relativa nel 2013 a minoranza oggi, testimone in panchina di una partita che si giocherebbe tra Movimento 5 Stelle e centrosinistra
Elezioni con il Mattarellum, PD e NCD in testa con 279 seggi, ma senza maggioranza assoluta
Il centrodestra perderebbe praticamente tutti i collegi al Sud, appannaggio del M5S e gran parte di quelli al Nord, conservandone solo alcuni in provincia in Lombardia e Veneto. Passa in tutto, con la quota proporzionale, da 259 a 69 seggi, nonostante abbia il 26,2% dei consensi.
Quello che più stupisce è la divisione netta del Paese, con un centronord ora totalmente, o quasi, in mano a PD e NCD, insieme al 35,8%, e un Sud grillino, con il M5S a ben il 33,3%.
Non sembrano esserci eccezioni alla prevalenza dei grillini a Sud dei confini toscani, umbri e marchigiani. Anche il Ponente ligure e la Val di Susa finiscono nel carniere pentastellato, e rispetto al 2013, quando prevaleva nell’Alto Lazio, nella fascia adriatica, in Liguria, Sud Sicilia, Sardegna ora il M5S passerebbe da 121 a 274 seggi, a spese soprattutto del centrodestra al Sud, mentre al Nord cederebbero qualche collegio al PD.
Stupisce la differenza tra PD e M5S e centrodestra, non presente in altre rilevazioni, e non sembra un caso che Forza Italia veda come fumo negli occhi un sistema che nel 2005 aveva lottato tanto per cambiare a favore del proporzionale.