Attacco Al Shebab: l’offensiva del terrorismo islamico in Africa continua
Il clamoroso attacco dei miliziani di Al Shebab nella cittadina costiera di Mpeketoni, nel distretto di Lamu, in Kenya è l’ennesima dimostrazione che in Africa è in corso uno scientifico tentativo di penetrazione dell’estremismo islamico. Ormai tutta la costa orientale del continente deve fare i conti con questo problema. L’attacco a Mpeketoni è solo l’ultimo di una serie.
Il Nord della Nigeria e la surreale, ma pericolosissima, setta di Boko Haram è un altro dei punti caldi. In Mali la guerra provocata da Al Qaeda e da altre formazioni del terrorismo islamico è ancora aperta. Non si tratta solo di un tentativo di penetrazione religiosa.
Per esempio gli attacchi in Kenya sono fatti con una precisa logica politica. Direi quasi con scientifica determinazione. Innanzi tutto per vendetta. Il Kenya è stato una delle nazioni determinanti nella sconfitta militare degli Shebab in Somalia. Quest’ultimo paese infatti è determinante per il futuro del Kenya che non vuole territori instabili ai suoi confini.
Inoltre il Kenya ha un grande progetto per la costa del distretto di Lamu. Vi vuole fare arrivare una linea di oleodotti, una strada e una ferrovia che trasportino i minerali preziosi della regione del Grandi Laghi. E un terminale petrolifero che convogli il greggio del Sud Sudan.
Le forze del terrorismo islamico sanno bene che quello è un punto sensibile del Kenya e colpiscono. Come dicevo con scientifica determinazione. Sapendo bene che colpendo in questo modo dissuadono anche il turismo che per il Kenya costituisce un’importante entrata economica.
Ultima osservazione. Determinante. Per fare attentati e attacchi ci vuole denaro, appoggi, sostegno. Chi oggi sostiene gruppi come Boko Haram? Come gli Shebab, come Ansar Eddine?
Raffaele Masto