Salvini migranti da “scaricare sulle spiagge africane con le noccioline”
“I migranti non dobbiamo farli arrivare. Se fossi Ministro dell’Interno chiamerei la Marina Militare e li farei scaricare sulle spiagge africane con una bella pacca sulla spalla, un sacchetto di noccioline e un gelato”. La campagna elettorale non è ancora (ufficialmente) iniziata ma il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, attacca a testa bassa le politiche di contenimento dell’immigrazione dei governi Renzi e Gentiloni. La dichiarazione che contribuisce a gettare ulteriore benzina sul fuoco è stata raccolta nella serata di ieri da Giuseppe Cruciani e David Parenzo, conduttori della trasmissione radiofonica La Zanzara. Appena si è accorto dell’affermazione un po’ sopra le righe, Salvini ha tentato di fare un passo indietro: “ho appena speso un euro e sessanta di noccioline per mia figlia a cui piacciono. Se do le noccioline a mia figlia perché non posso darle anche agli sbarcati?”.
Salvini migranti e la “sostituzione etnica”
Durante il solito intervento settimanale alla trasmissione di Radio 24, il leader della Lega Nord ha anche invitato il Capo del Dipartimento Immigrazione del Viminale, Mario Morcone, a dimettersi perché “uno che ora vorrebbe imporre a sindaci e cittadini la quota minima di immigrati è uno che dovrebbe prendere il primo barcone ed essere spedito dall’altra parte del Mediterraneo”. “Morcone – ha continuato Salvini – aiuta i delinquenti e favorisce l’immigrazione clandestina. Ma come ti permetti di imporre? Non possiamo ospitare tutta l’Africa in Italia”.
A proposito delle polemiche degli ultimi giorni sulla gestione dei migranti nel nostro paese, il segretario del Carroccio ha anche parlato di “sostituzione etnica” in atto: “gli schiavi del ‘2000 sono quelli che vengono ‘piazzati’ in giro perché gli italiani non fanno figli e così vengono utilizzati questi ventenni belli robusti. Non è il futuro a cui penso io per l’Italia”.
Negli ultimi giorni il Ministro dell’Interno, Marco Minniti, è volato prima in Tunisia e poi in Libia per tentare di evitare – o almeno ridurre – le partenze verso l’Italia e facilitare i rimpatri dei migranti economici che non ottengono lo status di rifugiati politici. Un’impresa titanica i cui risultati saranno visibili sono nel medio/lungo periodo.