Sondaggi elettorali, PD sorpassa M5S secondo Index
I guai (anche giudiziari) della giunta di Virginia Raggi a Roma, le sparate sulle “fake news”, il codice etico, il pasticciaccio del tentato accordo con ALDE al Parlamento Europeo. Questo e altro nella crisi del Movimento 5 Stelle che, secondo l’ultimo sondaggio di Index Research per Piazza Pulita, nel giro di venti giorni viene sorpassato dal Partito Democratico perdendo l’1,2% nelle intenzioni di voto. Allo stesso tempo il PD, uscito profondamente ridimensionato dopo la batosta del 4 dicembre, recupera un punto percentuale e torna primo partito a livello nazionale. Il distacco tra i due partiti, comunque, resta esiguo (0,3%) con il PD al 29,5% e il M5S al 29,2%.
Sondaggi elettorali: la caduta del Movimento 5 Stelle
Difficile non immaginare una caduta del Movimento 5 Stelle dopo gli ultimi avvenimenti che hanno creato forti perplessità – e anche accese proteste – tra i militanti. Prima l’arresto per corruzione di Raffaele Marra, fedelissimo della Sindaca Raggi che lo aveva difeso a spada tratta nonostante gli attacchi degli ortodossi del Movimento. Poi le quotidiane uscite di Beppe Grillo sul suo blog: il codice etico per gli eletti a 5 Stelle è sembrato a molti una norma “ad personam” per gestire un ipotetico caso giudiziario riguardante proprio Virginia Raggi; e infine le giravolte del gruppo al Parlamento Europeo che hanno costato al Movimento già due defezioni dopo il fallito accordo con i liberali di Guy Verhofstadt.
Nonostante questo, dal 2013 in poi è sempre successo che a periodi di calo dovuti agli errori del Movimento sia seguita una fase di ripresa e di ascesa continua cha ha portato i grillini a insidiare il PD come primo partito a livello nazionale. Potrebbe succedere anche stavolta.
Dal 20 dicembre ad oggi, in crescita anche il centrodestra che sta cercando di trovare la quadra in vista delle imminenti elezioni politiche. Crescono sia la Lega Nord (+0,2%) con il 13,2% che Forza Italia (+0,2%) al 12%. Ad oggi, a livello politico, l’incertezza principale riguarda la data delle prossime elezioni. Ma gli italiani hanno idee molto chiare sull’argomento: vogliono andare a votare al più presto, se possibile già a giugno. Risponde in questo modo più di un intervistato su due (51,6%) mentre uno su quattro ritiene che sia più giusto votare a ottobre (24,8%). Solo uno scarso 12,6% pensa che si dovrebbe andare a votare nel febbraio 2018, alla scadenza della legislatura.