Regno Unito, May: il PM conservatore più apprezzato dagli anni 50
Quella che sta vivendo Theresa May, inquilina del numero 10 di Downing Street dal 13 luglio 2016, è la più lunga e intensa “luna di miele” tra un primo ministro conservatore e l’elettorato sin dagli anni 50. Il dato è emerso da un’analisi dei sondaggi condotta dalla Press Association. Negli ultimi sei mesi la leadership della May, infatti, si è mantenuta mediamente 14 punti sopra i Labour negli opinion polls. Per aver contezza delle proporzioni, David Cameron era avanti di un punto dopo i suoi primi 6 mesi. Solo il PM laburista Tony Blair ha fatto meglio dell’ex Home Secretary. Nei sei mesi successivi alla sua nomina nel 1997, in media, viaggiava a 29 punti di distacco dai Tories.
Regno Unito, May: il PM conservatore più apprezzato dagli anni 50
Per quanto si può apprendere dalla stampa inglese, non è insolito uno slancio di popolarità per un primo ministro eletto da poco. Durante un periodo non più lungo di due-tre mesi, però. Al termine dei quali comincia una – più o meno – lenta quanto inesorabile discesa. Già la mancata conferma di questo elemento renderebbe “straordinario” il risultato accreditato alla May.
Inoltre, le percentuali di approvazione rilevate sarebbero più comprensibili se la sua candidatura fosse passata al vaglio delle urne. Invece, come è noto, Theresa May ha preso in mano le redini del governo attraverso un processo interno al Partito Conservatore seguito alle dimissioni di David Cameron.
Interessante segnalare, allora, il sostanziale “distacco” tra opinione “comune” e opinione “professionale” suggerito dallo studio.
Oltre che per l’evidente “mancanza di un mandato popolare”, Theresa May è costantemente accusata di “inattività politica” dai più accreditati commentatori politici britannici. In tempi recenti, per esempio, è stata messa sotto pressione per via degli avvertimenti della Croce Rossa riguardanti il Sistema Sanitario britannico (NHS).
Ancora più forti le critiche che le sono state rivolte a proposito delle prossime negoziazioni sulla Brexit. Dall’Economist è stata, addirittura, soprannominata “Theresa Maybe“, per sottolinearne la poca trasparenza, la “confusione”, la “vaghezza” sulle mosse da compiere.
Detto questo, come si può spiegare il risultato emerso dall’indagine?
Una possibile spiegazione riguarda direttamente la Brexit. Gli elettori starebbero appoggiando fortemente la May in previsione di un duro confronto con Bruxelles. Insomma, si spera che un forte sostegno le permetta di non concedere troppo alle autorità europee. D’altra parte, secondo i media britannici, a favorire il primo ministro conservatore è esclusivamente la “debolezza” dell’attuale opposizione. Praticamente, la May è così popolare perché “she’s not Jeremy Corbyn”.