Pacchetto immigrazione: lavori socialmente utili per i richiedenti asilo
Da qualche settimana il Viminale sta mettendo a punto un pacchetto di nuove misure in tema di immigrazione. Sarà illustrato in Parlamento mercoledì 18 gennaio dal Ministro dell’Interno Minniti. In base alle nuove regole, i migranti, a due mesi dalla presentazione della richiesta di asilo, saranno dichiarati “sedicenti” rispetto alle generalità da loro fornite al momento dell’arrivo.
Pacchetto immigrazione: lavori socialmente utili per i richiedenti asilo
In attesa delle valutazioni delle Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale, i richiedenti asilo saranno inseriti in un circuito di lavori socialmente utili. Il che diventerà uno dei requisiti di privilegio nell’accettazione della loro richiesta. A questa novità se ne aggiunge un’altra: convenzioni per stage con aziende saranno finalizzate all’inserimento dei profughi diplomati e/o specializzati nel sistema di accoglienza.
Il piano del Viminale riguarda anche, come più volte ribadito dalla stampa, i nuovi Cie, che saranno strutture da massimo cento posti, lontane dai centri delle città, preferibilmente in prossimità degli aeroporti. All’interno dei centri i poliziotti effettueranno la procedura di identificazione ed espulsione. Così da poter pianificare i rimpatri, che dovrebbero comunque essere facilitati dalla stesura di nuovi accordi bilaterali con gli stati africani.
Quest’ultimi, infatti, si sono detti disponibili ad accettare i rimpatri in cambio di aiuti da parte dell’Italia. Inoltre, sarà sempre presente la figura di almeno un garante che verifichi il rispetto dei diritti dei migranti. Il controllo esterno dei Cie, invece, dovrebbe essere rimesso all’esercito. In base alle nuove misure, ogni Regione deve avere un suo Cie, escludendo Molise e Valle d’Aosta. È già attiva un’opera di ricerca di edifici adeguati che si possano aggiungere ai 4 già attivi ( Roma, Torino, Crotone e Caltanissetta).
Pacchetto immigrazione: novità su ricorsi e clandestinità
Infine, sono previste novità anche sul piano dei ricorsi al diniego all’asilo e al reato di clandestinità. In entrambi i casi, l’obiettivo è lo stesso: semplificare le procedure per velocizzare il processo di rimpatrio laddove sia necessario. E questo è stato accolto molto positivamente anche da Commissario europeo per le Migrazioni, gli Affari interni e la Cittadinanza, Dimitris Avramopoulos, che il Ministro dell’Interno ha incontrato giovedì scorso per discutere riguardo l’adozione di linee comuni europee per far fronte all’emergenza immigrazione.
Come dichiarato da Minniti, questo pacchetto «servirà a garantire accoglienza a chi ha titolo, essendo inflessibili con chi non ha i requisiti per rimanere nel nostro Paese». Anche tenendo conto dei numeri. Basti pensare che, nelle prime due settimane del 2017, in Italia sono arrivate 729 persone, molti dei quali minori non accompagnati. Altra emergenza in tema di immigrazione. Questi ultimi, come si legge in una nota del Ministero dell’Interno di giovedì scorso, sono raddoppiati nel 2016, raggiungendo quasi le 26mila unità.
Camilla Ferrandi