Dove ci sono meno ore di lavoro? In Francia, 200 meno che in USA all’anno
Dove si trascorrono meno ore di lavoro? In Francia, 200 meno che in USA all’anno
E’ uno dei confronti, quello tra modello anglosassone ed europeo/continentale, che più appassionano gli americani, in particolare quelli più progressisti, che rimproverano al proprio Paese di essere troppo lontano dal modello che invece la gran parte dei Paesi occidentali adotta, ovvero quello di un bilanciamento tra lavoro e tempo libero che lasci molto spazio per il turismo, le ferie, e la vita familiare.
Allo stesso tempo in Europa questo stesso sistema è sempre più messo in discussione, in quanto appare poco sostenibile se non tramite un peso fiscale sempre maggiore, e soprattutto negli ultimi anni è appannaggio di quella parte più garantita dei lavoratori, sempre più piccola, che non ha dovuto passare per contratti a termine o il lavoro autonomo e che ancora gode di ferie fino a 30 giorni all’anno.
Tuttavia le differenze rimangono, e con la crisi sembrano essersi accentuate, e la statistica in cui sono più visibili è quella relativa al numero di ore lavorate in media da una persona in un anno.
Perlomeno per quel che riguarda l’Occidente, visto che nei Paesi in via di sviluppo le dinamiche sono ancora diverse
In Italia con la crisi ritorno alle ore di lavoro degli anni ’70
Attenzione, l’OCSE misura quante ore totalmente vengono lavorate e poi divide la cifra per il numero di persone, di fatto molti fattori quindi rientrano nella statistica, per esempio ci possono essere ritmi di lavoro pesanti ma con una bassa occupazione risultano poche ore lavorate, concentrate nei pochi occupati, ed è il caso dell’Italia in cui la bassa produttività non permette orari ridotti, come in Francia, ma in cui sono anche pochi i lavoratori e di conseguenza non si raggiunge un numero di ore pro-capite paragonabili a USA e UK, laddove invece si è preferito negli ultimi anni aumentare il numero di persone con un lavoro, anche se ognuna di essa, soprattutto in Inghilterra, non era molto produttiva. Qualcosa di simile è accaduto in Germania, dove però in partenza le ore di lavoro erano di meno.
Il record negativo però è della Francia, dove a un tasso d’occupazione non brillante si accompagnano orari lavorativi ridotti, nonostante le celebri 35 ore siano state in parte riviste.
L’andamento decrescente delle ore lavorate dai francesi è uno dei più stabili nei decenni, del resto è il Paese in cui vi è stato l’aggiustamento fiscale più ridotto con la crisi e meno riforme rispetto a quelle che sono toccate a Spagna o Italia.
C’è da vedere se il peso fiscale del 56% del PIL potrà consentire la continuazione di un modello così lontano da quello non solo anglosassone, ma ormai anche di quello dei Paesi vicini