The Founder: il primo film dell’era trumpiana
Nei cinema italiani dal 12 gennaio, The Founder racconta la storia di Ray Kroc (interpretato da Micheal Keaton) un venditore di frullatori dell’Illinois che, negli anni 50, conosce due persone che gli cambieranno la vita Richard “Dick” McDonald e suo fratello Maurice “Mac” McDonald. Se ve lo state chiedendo, la risposta è “sì”. Sono proprio quelli del “McDonald’s”.
The Founder: il primo film dell’era trumpiana
Kroc, come si diceva, vendeva frullatori a 5 lame per la Prince Multimixer. Anche con un certo successo, a quanto pare. Nel 1954, niente ti permetteva di fare un frullato (o di tritare la carne, come facevano i fratelli McDonald) più velocemente.
Un bel giorno, da un ristorante a conduzione familiare di San Bernardino ne vengono ordinati otto in una volta sola. “Gli affari andranno bene da quelle parti”, deve aver pensato Kroc che decise di andare a curiosare. Al suo arrivo in California, Kroc ebbe una vera e propria “illuminazione” nel vedere la “catena di montaggio” elaborata dai proprietari, appunto, i McDonald.
In pratica, quello che Ford aveva fatto con l’automobile, i due fratelli di origine irlandese lo avevano fatto con il cibo. Certo, il menù non era molto ampio – dopo aver visto che la maggior parte dei profitti provenivano dagli hamburger si ridusse esclusivamente a questi – ma al cliente veniva dato quanto ordinato in 60 secondi (i frullatori di Kroc permettevano di fare 40 milkshake alla volta). Questo anche grazie all’uso di piatti e bicchieri di plastica che velocizzavano le operazioni di pulizia.
Insomma, il primo fast food della storia. Qui comincia il film. SPOILER. Alla fine, si scoprirà perché la multinazionale americana nel suo “Founder’s Day” celebra solo Kroc.
The Founder: il primo film dell’era trumpiana
The Founder è il primo film dell’Era Trump – “The first Trumpist film” – per il New Yorker. Caso ha voluto, tra l’altro, che facesse il suo esordio nelle sale statunitensi il 20 gennaio. Lo stesso giorno dell’insediamento alla Casa Bianca del 45esimo presidente degli Stati Uniti. Il venditore disposto a tutto per realizzare il proprio sogno di grandezza, che viaggia da costa a costa guidato solo dal suo fiuto per gli affari, deve aver ricordato al periodico della Grande Mela le note dello slogan “Make America Great Again”. È una lettura certamente interessante. Detto ciò, bisogna tenere conto che The Founder è stato pensato e realizzato quando sulla vittoria di Trump non scommetteva nessuno. Ma proprio nessuno
Anche il Guardian si chiede se la pellicola su Ray Kroc possa essere considerata “the first example of Trump-era cinema”. Non proprio. Si può parlare di un cinema “reaganiano”, tutto muscoli e onor di patria, ma per riconoscere un cinema “trumpiano” è davvero troppo presto. The Founder è un film che parla del “sogno americano”. Per quanto sia un sogno “predatorio” e “cannibale”. Così come ha già fatto in tempi recenti There will be blood (Il petroliere). Secondo la BBC, il terzo più bel film del 21esimo secolo. Questo non significa però che Trump non abbia già lasciato un’impronta ben visibile nell’immaginario “visivo” degli americani. Il “personaggio” Trump, d’altronde, è sempre stato in sintonia con il cinema, con la televisione. Basta dare un’occhiata al video qui sotto. “The Donald” ha quasi sempre impersonato se stesso sul grande e sul piccolo schermo. Cioè, un miliardario per cui non esistono porte chiuse ma che, alla fine, sa ridere di se stesso.