L’Aquila. La città, capoluogo di regione, distrutta quasi cinque anni fa dal terremoto, torna al centro delle notizie a causa delle speculazioni post tragedia. Sono 5, infatti, gli arrestati per tangenti nella città più importante d’Abruzzo.
Corruzione, falso, turbativa d’asta, millantato credito ed emissione e utilizzo di fatture inesistenti: sono questi i reati contestati da parte di Polizia e Guardia di Finanza nei confronti dei 5 neo incarcerati (due in carcere e tre ai domiciliari). Nel complesso vi sono anche dei ‘pezzi grossi’ della regione centro orientale: l’ex vicecommissario ai Beni culturali alla ricostruzione Luciano Marchetti e la funzionaria Mibac (Ministero Beni ed Attività Culturali) Abruzzo, Alessandra Mancinelli. Quindi tre imprenditori (Nunzio Massimo Vinci, Patrizio Cricchi e Graziano Rosone). Un’indagine lunga, predisposta dalla Procura de L’Aquila e capitanata dal procuratore della Repubblica Fausto Cardella e dai sostituti Antonietta Picardi e David Mancini, insospettiti nel recente passato dalla riedificazione e dal rafforzamento di beni ecclesiastici (le due chiese di Le Anime Sante in Piazza Duomo e Santa Maria Paganica) ed edifici culturali nel centro della città vittima delle scosse telluriche. Sulla chiesa di Santa Maria Paganica il ‘sistema’ aveva allestito una tangente del 1% sui 19 milioni di euro totali predisposti per la ricostruzione.
Parla il Questore de L’Aquila, Vittorio Rizzi: “l’eccellente lavoro della Magistratura e delle Forze di Polizia dimostra l’attenzione degli inquirenti al delicato tema della ricostruzione e l’efficacia dell’azione di contrasto indispensabile per assicurare il corretto rispetto delle regole”. Concludendo, si è voluto personalmente complimentare “per l’attività svolta in perfetta sintonia dal personale della Squadra Mobile e del Nucleo Polizia Tributaria dell’Aquila che ha consentito di mettere in luce illecite condotte poste in essere da imprenditori, liberi professionisti e pubblici funzionari nella ricostruzione del patrimonio della Curia Aquilana”.
Daniele Errera