Vitalizio mensile di 3mila euro lordi per due mesi da consigliere in Sicilia
Una pensione di 3mila euro lordi al mese, per due mesi e mezzo all’Assemblea Regionale Siciliana nel 2001. “Non dico sia giusto, ma prendetevela con chi ha fatto questa legge”. È questa la difesa di Salvatore Caltagirone, ex consigliere regionale di Grotte (Agrigento). Intervistato da Giuseppe Cruciani e David Parenzo ai microfoni de La Zanzara su Radio24, Caltagirone ha raccontato la sua esperienza a Palazzo dei Normanni.
Salvatore Caltagirone è stato dirigente provinciale del Psdi, vicesindaco del Comune siciliano e componente del CdA delle Terme di Sciacca. Il 12 Aprile del 2001 Caltagirone diventa deputato regionale con Alleanza Nazionale dopo l’elezione di Pippo Scalia alla Camera, che lascia il posto all’Ars. Una partecipazione di 5 sedute prima delle elezioni, che gli ha permesso di percepire un vitalizio mensile di circa 2 mila euro netti.
Vitalizio mensile di 3mila euro lordi per due mesi da consigliere in Sicilia
Caltagirone precisa: “ho pagato il riscatto, cioè è come se avessi fatto 5 anni, cioè l’intera legislatura”. Poi aggiunge: “senza il vitalizio avrei la pensione di commerciante, 900 euro circa”. Alla domanda di Cruciani se fosse disposto a rinunciare al vitalizio, l’ex deputato risponde: “quei soldi mi servono per campare, ho due figli disoccupati che vanno all’università, uno ha 21 anni, l’altro 23. E questi soldi non mi bastano neppure. Sfido chiunque con 2mila euro e con due figli arrivare a fine mese”.
All’accusa di Cruciani di ‘furto allo Stato’ e alla richiesta di rinunciare ai privilegi ottenuti, Caltagirone risponde: “Come me ce ne sono tantissimi altri. Se rinunciano loro, allora rinuncio al vitalizio pure io”. Infine, conclude: “i deputati nazionali a fine legislatura pigliano una specie di risarcimento di 50mila euro. Questa è una cosa ancora più obbrobriosa”.