Per fare cassa si conoscono due modi, principalmente: aumentare le entrate (ovvero alzare ulteriormente le tasse), oppure diminuire le uscite (tagliare la spesa, sostanzialmente): è su questo punto che il Governo Renzi punterà.
Dopo la dismissione delle Province l’obiettivo è la Pubblica Amministrazione (PA). Primo paragrafo della riforma è il taglio del numero di uffici, accorpando più sezioni, specialmente quelle periferiche. Di “mettere a dieta il pachiderma” parla il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano. Praticamente prefetture, ragionerie e archivi saranno decurtate in numero, in quanto per ogni ex capoluogo provinciale è inutile il mantenimento in toto. Ecco perché, molto probabilmente, gli uffici della PA verranno accorpati in una ‘casa del governo’. Un’unica sede, insomma.
Meno uffici ma anche meno personale PA. Un rischio calcolato dal Governo Renzi che avocherà a sé una serie di leggi delega per il riordino degli uffici ministeriali (sia i centrali che i periferici) e degli enti pubblici non economici. Ulteriormente Renzi ed il governo vuole legare il numero del personale a quello della popolazione residente. Per questo nel testo licenziato lo scorso 13 giugno da Consiglio dei Ministri vi è scritto di una “definizione del numero massimo di uffici dirigenziali, in rapporto al numero di dipendenti e alla popolazione residente nei relativi territori”. Così sarà possibile risparmiare: almeno l’1% di quelle sostenute nel 2013, è l’obiettivo dei prossimi 5 anni, fanno sapere da fonti governative.
Daniele Errera