Inauguration day, per gli americani non sarà una festa di tutti
Ogni quattro anni, il 20 gennaio è un giorno storico per gli Stati Uniti d’America e non solo. L’inauguration day apre ufficialmente la nuova amministrazione uscita vincitrice dalle urne solo due mesi prima e dà il via ad un quadriennio sempre ricco di nuove sfide da affrontare. Non sempre, però, il giorno dell’insediamento del nuovo Presidente a Pennsylvania Avenue viene visto come una festa per tutti gli americani. E anche oggi sarà così. Secondo l’ultimo sondaggio Gallup, infatti, solo il 37% degli americani ritiene che questo sarà un giorno di festa per tutti mentre per la maggioranza (55%) sarà una celebrazione solo per i supporter del Presidente eletto Donald Trump.
Nelle ultime settimane i sondaggi e i principali media americani hanno messo in evidenza un primo aspetto della Presidenza Trump: gli Stati Uniti sono un paese politicamente sempre più diviso e polarizzato. La dimostrazione viene dagli ultimi sondaggi sulla fiducia degli americani nei confronti del nuovo commander-in-chief, ai minimi storici alla vigilia dell’insediamento ufficiale. Il primo obiettivo di Donald Trump dovrà essere proprio quello di riunificare un paese sotto un’unica bandiera per affrontare le sfide della globalizzazione, della crisi economica mondiale e dei venti di guerra che spirano dal medio-Oriente.
Cronologia dell’inauguration day
Storicamente, se prendiamo in considerazione gli ultimi inauguration day, i risultati mostrano come Donald Trump metta più d’accordo gli americani rispetto a George W. Bush. Nel 2001 solo il 26% degli intervistati vedeva il 20 gennaio come una festa di tutti, percentuale poco più bassa del 2005 (29%), due mesi dopo la rielezione dell’ex governatore del Texas. Barack Obama, invece, fa storia a sé. E non poteva essere altrimenti per il primo Presidente afro-americano della storia Usa: nel 2009 il 55% degli intervistati pensava all’inauguration day come a una celebrazione di tutti i cittadini.
Oltre all’insediamento, Washington (e non solo) in questi giorni sarà anche teatro di proteste e manifestazioni da parte di molti cittadini americani contrari alla nuova amministrazione. Nella capitale sono attese circa 250 mila persone. Ma la maggioranza degli americani, ancora oggi ritiene “inappropriate” queste manifestazioni di protesta dopo la vittoria elettorale dell’8 Novembre. Va detto però che rispetto alle due cerimonie di insediamento di Bush, la percentuale dei favorevoli alle proteste è andata aumentando esponenzialmente: rispetto al 2001, il 20% degli americani in più sostiene le manifestazioni contro la nuova amministrazione Trump.
“La nazione si trova in una situazione molto diversa rispetto a 8 anni fa – scrivono gli autori del sondaggio Gallup –, quando quattro americani su cinque vedevano il primo Presidente nero come un unificatore e una schiacciante maggioranza sperava in tempi migliori”.