Destra in subbuglio, tutti contro Italo Bocchino neo direttore marketing Secolo d’Italia

Pubblicato il 17 Giugno 2014 alle 12:31 Autore: Giuseppe Spadaro

La nomina di Italo Bocchino, ex finiano di ferro, a direttore editoriale e capo del marketing del quotidiano Secolo d’Italia ha provocato proteste a destra. Tanto che sul sito ufficiale di Fratelli d’Italia “alla luce delle polemiche scaturite” è stata pubblicata una nota con “alcuni chiarimenti”.

Il ritorno dell’ex vicepresidente di Futuro e Libertà indispettisce la figlia dell’ex segretario nazionale del Msi che sul suo profilo Facebook ha scritto: “Il giornale che ha aperto le porte a tanti giovani che sono poi diventati noti giornalisti e che ha avuto direttori come Almirante, Tripodi, Giovannini, Accame in mano a Bocchino! Vergogna! Si vuol forse aprire una porta a Fini? Non si può premiare chi ha contribuito a distruggere il nostro mondo!”. Stroncatura anche da parte di Donna Assunta: “Propongo di non leggere e non aprirre la pagina del Secolo d’Italia fino a quando non sarà fatta completa chiarezza! Nel caso in cui verrà confermato credo che sarà opportuno prendere dei provvedimenti”. E di “nomina scellerata” parla l’ex deputato Amedeo Laboccetta.

polemiche per nomina italo bocchino direttore marketing secolo d italia

Nel tentativo di difendere le ultime mosse interne al Secolo d’Italia Landolfi tornato, come Bocchino, a lavorare per il quotidiano smentisce le cifre circolate sui compensi. “Io prendo uno stipendio da redattore ordinario, da 2300 euro mensili. Italo prende un po’ più di me, pare intorno ai 3000, perché lui era redattore parlamentare. Solo Gennaro Malgieri sfiora i 6000 euro, ma lui è stato direttore”

Bocchino invece si tiene distante dalle polemiche: “Non mi interessano queste polemiche, ora bisogna lavorare per unire. Tornerà da quest’anno anche la Festa del Secolo, come appuntamento di tutta la destra e per la ricostruzione del centrodestra. Cambiano i partiti, ma le tradizioni politiche che hanno fatto la storia politica italiana restano le stesse”.

La precisazione di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale:

“In primo luogo occorre precisare, a scanso di equivoci, che Italo Bocchino non è iscritto a Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale e non ricopre alcun incarico nel movimento. Per quanto concerne il “Secolo d’Italia”, il consiglio di amministrazione della Fondazione Alleanza nazionale si è limitato a prendere atto di una lettera del comitato di redazione con la quale si comunicava “la disponibilità del collega Bocchino a realizzare un comparto marketing finalizzato al reperimento di risorse pubblicitarie”, conferendo allo stesso l’incarico di direttore del marketing e dei relativi aspetti editoriali. Giova ricordare che Italo Bocchino – così come altri parlamentari ed ex parlamentari – è comunque da anni dipendente del Secolo d’Italia, con tutte le garanzie contrattuali del caso. Essenziale è dunque confermare che stabilire e dirigere la linea politica del Secolo d’Italia non rientra nelle competenze di Bocchino ma è compito che rimane nelle mani del vicedirettore responsabile Girolamo Fragalà o in ipotesi di altro soggetto a cui venisse conferito esplicitamente tale incarico. Inutile sottolineare come nessuno abbia assegnato a Bocchino il ruolo di ‘federatore’ del centrodestra utilizzando l’incarico accordatogli dal CdA della fondazione Alleanza nazionale. La stessa organizzazione della festa del Secolo d’Italia, qualora dovesse tornare, spetterebbe ad altri organismi. Al di la della ricerca di visibilità dei singoli, riteniamo necessario chiarire i confini delle determinazioni prese dal CdA della Fondazione e dunque anche dagli esponenti di FdI-An che ne fanno parte insieme ad altri”.

 

 

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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