Fondi terremoto: la bufala sui “soldi scomparsi” destinati ai terremotati
Gli eventi di calamità ed emergenza portano con sé sempre, e spiacevolmente, anche un’enorme quantità di polemiche e benpensantismi vari. Intorno al terremoto di mercoledì, che ha colpito il Centro Italia in maniera devastante, aggravando lo stato già emergenziale dovuto alle ingenti nevicate dei giorni precedenti, sono sorte diatribe che hanno animato il dibattito pubblico degli ultimi giorni.
Fondi terremoto: dove sono i 28 milioni degli sms solidali
Che fine hanno fatto i 28 milioni di euro raccolti dalla Protezione civile tramite gli sms solidali? “Vergogna senza fine: spariti i 28 milioni donati dagli italiani per i terremotati che sono sotto tre metri di neve” è solo uno dei titoli dei tanti “articoli” immessi sul web all’indomani del terremoto. La totale democrazia che regna in internet è troppo spesso terreno fertile per bufale ed errate informazioni. E lo è stato anche in questo caso. Ovviamente, due sono le costanti: un problema, effettivo, ma reinterpretato; un responsabile, che è individuato nell’establishment. Ed ecco che la solidarietà degli italiani, concretizzatasi in 28 milioni di euro raccolti tramite il numero 45500 da agosto ad oggi, invece di essere messa subito a disposizione dei terremotati, va a riempire le casse di chissà quale potere forte, visto che sono spariti, e di questi non se ne ha alcuna notizia.
Fondi terremoto: l’interrogazione della deputata del M5S
Nella seduta pomeridiana del 18 gennaio, giorno del terremoto, durante il question time alla Camera, la deputata cinque stelle Laura Castelli interroga il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, in riferimento a “come saranno utilizzati questi 28 milioni, perché il sito della Protezione civile dà qualche indicazione rispetto al fatto che saranno utilizzati solo a chiusura della raccolta e dopo l’istituzione di un comitato dei garanti ma, visto che la situazione è sempre più emergenziale, vogliamo sapere se il Governo è a conoscenza di questo ritardo di utilizzo dei fondi”.
Fondi terremoto: la risposta della Finocchiaro
Il Ministro risponde: “La raccolta dei fondi da parte del Dipartimento della protezione civile è disciplinata da un protocollo di intesa preesistente agli eventi sismici richiamati dagli interroganti, approvato con decreto del capo del Dipartimento della protezione civile n. 3903 del 17 ottobre 2014, tra il suddetto Dipartimento e gli operatori della telefonia e della comunicazione che vi hanno aderito senza fini di lucro. In particolare, gli operatori aderenti all’iniziativa si sono impegnati a versare le somme raccolte mediante bonifico bancario in favore del Dipartimento sul conto infruttifero aperto presso la Tesoreria centrale dello Stato … Sulla base di tale protocollo gli interventi in favore della popolazione colpita vengono proposti dalle regioni interessate mediante la predisposizione di un piano generale dei danni subiti da sottoporre, tramite il medesimo Dipartimento della protezione civile, a un comitato di garanti composto da membri la cui partecipazione onorifica è di indiscussa moralità e indipendenza. Compito del comitato, in particolare, è verificare che le somme siano utilizzate nel rispetto dei principi di efficacia, trasparenza ed economicità, fermi restando i controlli previsti dalla normativa vigente sulle risorse in questione, dato il loro utilizzo in regime di contabilità pubblica”. Continua e conclude la Finocchiaro: “Al termine della raccolta delle donazioni, che è tuttora in atto, le somme saranno trasferite ai fini della realizzazione di interventi per la ricostruzione e per la ripresa dei territori colpiti da eventi sismici. Ovviamente, il commissario informerà il comitato dei garanti. Quindi, è esclusa ogni utilizzazione per fini emergenziali”.
Fondi terremoto: il comunicato della Protezione civile
Concetto ribadito anche il giorno successivo, 19 gennaio, dalla Protezione civile, attraverso un comunicato stampa, anche per scongiurare le numerose bufale che avevano iniziato a diffondersi a macchia d’olio sul web: “In riferimento alle nuove errate informazioni che circolano soprattutto sui social in merito all’utilizzo delle donazioni raccolte attraverso il numero 45500, si precisa che, come indicato anche nel Protocollo che ne disciplina il funzionamento, queste serviranno per supportare la ricostruzione dei territori colpiti. Per la fase di gestione dell’emergenza, infatti, sono destinate tutte le necessarie risorse attraverso i fondi pubblici”. Chiarito questo, dunque attestata la non veridicità della notizia della scomparsa dei 28 milioni, un’altra polemica prende subito il sopravvento: la burocrazia italiana, così macchinosa, blocca su un conto 28 milioni di euro che potrebbero essere utilizzati per risolvere una situazione drammatica, lamentano molti giornali. Sfugge, forse, il fatto che, come ribadito anche dalla Protezione civile, per la fase di gestione dell’emergenza “sono destinate tutte le necessarie risorse attraverso i fondi pubblici”.
Fondi terremoto: raccolta solidale attraverso SMS
Ciò significa che la solidarietà degli italiani dimostrata attraverso l’invio dei messaggi all’ormai, spiacevolmente, celeberrimo 45500, rappresentano un aiuto concreto durante il momento della ricostruzione. Nel momento dell’emergenza, sono sempre i cittadini italiani a pagare, ma attraverso i contributi. Il bello di vivere in uno stato sociale. Peccato che in un clima come quello attuale, di odio e risentimenti, la polemica attecchisce nel terreno fertile dell’arena pubblica. Fortuna che riusciamo ogni tanto ad essere tutti d’accordo e umani: le azioni dei soccorritori di queste ore emozionano tutti, senza distinzioni.