Stati Uniti, il tasso di approvazione Obama tra i più bassi della storia
Molti commentatori nelle scorse settimane hanno rimpianto la Presidenza Obama paragonandola a quella futura di Donald Trump, iniziata ufficialmente con l’Inauguration Day del 20 gennaio. Eppure, secondo i dati di Gallup, il primo Potus afro-americano della storia Usa si colloca solo quartultimo tra i 12 Presidenti dal secondo dopo guerra ad oggi per indice di gradimento. La percentuale è il frutto di una media tra il tasso di approvazione durante tutto il mandato presidenziale. Sotto Obama (al 47,9%) troviamo solo Gerald Ford (47,2%), Jimmy Carter (45,5%) e Harry Truman (45,4%). Ai primi tre posti, invece, John Fitzgerald Kennedy (70,1%), Dwight Eisenhower (65%) e George H.W Bush (60,9%).
Tasso di approvazione Obama uguale nei due mandati
Nonostante la posizione in questa speciale classifica sia piuttosto bassa per il Presidente uscente, Obama ha lasciato la Casa Bianca con un tasso di approvazione piuttosto alto (59%), inferiore solo a quelli di Bill Clinton (66%) e Ronald Reagan (63%). Simili ma inferiori, invece, quelli di Eisenhower (58%) e Kennedy (58%). La media di Obama è pesantemente influenzata dai deludenti tassi di fiducia in due momenti specifici della sua Presidenza: a fine 2011 e fine 2013. Il primo periodo è contestuale al declassamento degli Stati Uniti da parte delle agenzie di rating mentre il secondo alla nascita dell’ISIS. Da quel momento in avanti, si è assistito ad una risalita continua che lo ha portato a lambire il 60% nel tasso di approvazione finale. Se prendiamo separatamente i due mandati di Obama, notiamo come le percentuali medie siano pressoché uguali: 49,1% per i primi quattro anni e 46,7% per i secondi.
La cattura di Osama Bin Laden (maggio 2011) in realtà non ha portato a quel rimbalzo sperato, con un modesto 52% di approvazione nei confronti del Presidente. Insomma, il tasso di gradimento nei confronti di Barack Obama è stato per buona parte della sua Presidenza inferiore al 50%.
Questo, secondo l’Istituto demoscopico Gallup, è dovuto a due fattori: “il fatto che il paese non abbia vissuto sulla propria pelle alcuna grossa guerra o incidente internazionale che avrebbero potuto favorire un ‘effetto rialzo’, ma anche una polarizzazione radicata con un supporto repubblicano molto limitato”.