Morti per droga, nessuno batte il Nord Europa, la mappa
Ci sono statistiche in cui l’Italia non è ultima in Europa. Non parliamo del PIL, dell’occupazione, della penetrazione della tecnologia. Lì purtroppo sappiamo come va a finire.
Se ci si sposta su statistiche più sociali, sulla sanità, la criminalità, le problematiche legate alle dipendenze, ecco che emergono altri Paesi nelle posizioni più basse delle classifiche, o più alte, se guardiamo il dato dall’altra parte.
In particolare i Paesi nordici sembrano compensare la propria eccellenza nel campo economico o occupazionale con pessime posizioni se parliamo di suicidi, alcolismo, o droghe.
Un’ennesima conferma viene dalla statistica dei morti per cause legate alle droghe, appunto, proveniente da Statista e risalente al 2012, in cui vengono elencati i Paesi in cui più persone sono morte a causa degli stupefacenti.
Il primo posto spetta a un piccolo Paese che spesso figura in posizione più che lusinghiera nelle varie classifiche europee, l’Estonia
Morti per droga, dopo l’Estonia Norvegia e Irlanda pagano il prezzo più alto
Che le prime posizioni di questa statistica rappresentino situazioni particolarmente pesanti e preoccupanti è evidente dal confronto tra i dati delle prime nazioni in classifica e quelli degli Stati che seguono pur rimanendo nella metà più alta della classifica: l’Estonia sentiva il peso di ben 190,8 morti per milione d’abitante, più del doppio del secondo Paese, Norvegia, 75,9 morti, che a sua volta rappresenta più del doppio dei morti per droga verificatisi in Lituania, che pure rimane tra i Paesi con i dati più preoccupanti.
E’ tutto il Nordeuropa però a essere racchiuso in questo insieme, visto che dopo la Norvegia abbiamo l’Irlanda, la Svezia, la Finlandia, il Regno Unito. Seguono Austria e Lussemburgo, con cifre decisamente minori, e tuttavia evidentemente più alte di quelle dei principali Paesi europei come Germania, Francia, Italia, Spagna.
Questo enorme divario, che fa pensare che l’Italia abbia una proporzione di persone morte per stupefacenti anche 5-10 volte inferiori a quella di alcuni Paesi del Nord fa pensare, e non sappiamo se significa che nel Nordeuropa vi è un’emergenza o è in Italia e nel Sud Europa che vi è un’eccellente opera di prevenzione.