No a Bettino Craxi, sì a Dario Fo. Questa la posizione ufficiale del Movimento 5 Stelle che ieri, tramite un post sul blog firmato dal Consigliere Regionale Stefano Buffagni, si è opposto all’idea di dedicare una strada al leader del Partito Socialista Italiano, deceduto ormai 27 anni fa da latitante ad Hammamet (Tunisia). “Non sono ancora passati dieci anni dalla sua morte, ma la legge prevede deroghe in casi eccezionali, per persone che abbiano benemeritato della nazione – si legge nel post –. Dario Fo per noi, per l’Italia e per Milano è un vanto mondiale. Celebrarlo e ricordarlo è un dovere civico e morale. Una via per Dario Fo a Milano! Craxi lasciamolo ad Hammamet”.
Era stato proprio il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a riaprire il dibattito in occasione delle commemorazioni di Craxi – a cui ha partecipato anche il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano. Ma Sala non aveva preso una posizione precisa e ha ribadito che deve essere il Consiglio Comunale a decidere. E sarebbe già pronta una mozione, a prima firma Matteo Forte (lista pro Parisi), per far prendere alla giunta Sala l’impegno ufficiale di dedicare una strada o una piazza all’ex Presidente del Consiglio.
All’idea hanno detto “No” sia i magistrati del pool di Milano – Antonio Di Pietro e Gherardo Colombo, Pier Camillo Davigo non si è espresso –, il Movimento 5 Stelle ma anche il blog Qualcosa di Sinistra che, in una lettera aperta al Sindaco, ha proposto di dedicare una strada ad Ambrogio Mauri, l’imprenditore suicidatosi “a causa del sistema corrotto che caratterizzò gli anni precedenti Mani Pulite”.
Milano, Movimento 5 Stelle: Craxi lasciatelo ad Hammamet
“Intitolare una via di Milano a Craxi, l’uomo simbolo di Tangentopoli, condannato per corruzione, scappato ad Hammamet in Tunisia per non finire in carcere, è un insulto ai milanesi, alla città e al suo futuro – scrive Buffagni sul blog –. Milano non ha bisogno di continuare nel solco della corruzione e delle tangenti (non vi sono bastati Expo e lo scandalo della Fiera?), ma di risplendere e investire nella cultura e nella conoscenza”.