Rischio terremoti in Europa, la mappa: Italia in prima linea
E’ una triste realtà da alcuni mesi in Centro Italia: la litania delle scosse, nuove o di assestamento che colpiscono le stesse zone colpite il 24 agosto, ci ricordano quanto il nostro Paese sia tra quelli al mondo più soggetti ai terremoti.
In particolare le aree lungo la fascia appenninica, dall’Emilia Romagna, colpita nel 2012, all’Umbria e le Marche, che hanno tremato nel 1997, alla fascia centrale a cavallo tra Lazio, Abruzzo, Marche, ora protagonisti della cronaca, all’Aquila in cui vi sono stati 200 morti nel 2009, all’Irpinia semi-distrutta nel 1980, alla Calabria e alla Sicilia, devastate nel terremoto del 1908, senza dimenticare il Belice nel 1968.
Pochi altri Paesi in Europa possono elencare un elenco così lungo di tragedie legate al terremoto, dobbiamo andare in Turchia per trovare una tale incidenza sismica.
Ce lo ricorda la mappa di SHARE, Seismic Hazard Harmonization in Europe, progetto europeo per la condivisione delle informazioni sui terremoti.
Rischio terremoti, una linea di fuoco dall’Italia alla Grecia alla Turchia
La mappa è chiarissima: se escludiamo l’Islanda, luogo di incontro tra la placca europea e quella nordamericana, il Nordeuropa è piuttosto libero dal rischio di terremoti, tranne che per un rischio medio lungo il corso del Reno.
Nella Penisola Iberica è la zona di Lisbona, colpita nel 1706, quella con maggiore probabilità di terremoti. E invece si deve vedere a Sud Est del Continente per trovare i rischi maggiori, l’Italia è quasi tutta in pericolo, esclusa la Sardegna e il Nordovest, così come la Grecia, il Kosovo, la Macedonia, il Montenegro e soprattutto tutta la Grecia, che giace sulle stesse faglie che percorrono la Turchia circondando l’altopiano anatolico. Da Istanbul al Kurdistan e poi appena sopra la valle dell’Eufrate vi sono zone colpite in modo catastrofico in passato, anche se meno densamente popolate di alcune aree italiane in pericolo, prime fra tutte la nostra fascia tirrenica e la Sicilia orientale, nonchè la provincia di Napoli con Vesuvio e Campi Flegrei, tra le aree più monitorate al mondo, non a caso.