Elezioni Francia, primarie socialisti: il confronto Hamon-Valls in 7 mosse
Elezioni Francia, primarie socialisti: il confronto Hamon-Valls in 7 mosse
Il “frondeur”Benoît Hamon e l’ex Primo Ministro Manuel Valls sono usciti vincitori dal primo turno delle primarie della sinistra francese e si affronteranno questa domenica per la carica di candidato alle presidenziali che si svolgeranno in primavera.
Entrambi uomini di partito (PS), sono però due profili molto diversi, tanto da incarnare i due orientamenti principali del socialismo europeo in questa fase storica. Proviamo ad analizzarne le proposte più caratterizzanti seguendo i nodi che hanno animato maggiormente il dibattito interno alla sinistra in queste settimane.
Elezioni Francia, primarie socialisti: il confronto Hamon-Valls in 7 mosse
- Ecologia
L’ex ministro dell’istruzione Hamon è sostenitore di una rapida rinuncia al diesel – in Francia già disincentivato da qualche anno – ed è d’accordo a diminuire parzialmente la quota di energia nucleare purché sia sostituita da energie-verdi.
Valls invece ha recentemente difeso il nucleare considerandolo una energia che può avere un futuro florido.
- Sanità
Hamon è favorevole alla de-penalizzazione del consumo di cannabis, vuole stabilire delle norme a garanzia dell’eutanasia. E democratizzare gli aiuti alle spese sanitarie dei cittadini.
Manuel Valls rimane su posizioni più moderate. Tenta di non sbilanciarsi su questioni etiche potenzialmente “divisive”. Vuole anche lui migliorare l’accesso agli aiuti pubblici per le spese sanitarie specialmente alle fasce di popolazione più in difficoltà.
- Immigrazione
Benoît Hamon intende creare un “visto umanitario” per una “protezione temporanea” dei migranti in difficoltà. E intende stabilire un meccanismo “per la distribuzione di accoglienza dei richiedenti asilo tra i paesi dell’UE che imponga la partecipazione di tutti gli Stati membri in base alla loro capacità.”
Valls ha dichiarato di opporsi alla creazione di un meccanismo di condivisione dei rifugiati nell’Unione Europea.
- Laicità
Hamon ha denunciato l’«isteria» del dibattito intorno al Islam. Si focalizza sul libertà di coscienza. Nei suoi discorsi, non esita a parlare di “compromesso” tra la laicità della Repubblica e le garanzie da dare ad una società multiculturale.
Manuel Valls ha fatto dell’autorità statale e di una concezione della laicità della Francia molto forte, i punti forti del suo discorso pubblico, sia da Primo ministro che durante queste primarie.
- Partecipazione
Benoît Hamon propone un “49,3 cittadino”, procedura che permette al governo di bloccare il dibattito parlamentare e il voto di una legge, che verrà adottata automaticamente attraverso un voto di fiducia al Governo. 450.000 elettori potranno imporre un progetto di legge che dovrà essere discusso da parte del Parlamento, oppure sospendere l’applicazione di una legge per il tempo necessario a organizzare un referendum.
Valls intende rendere obbligatorio il servizio civile per “apprendere la cittadinanza attiva”, e potenziare gli strumenti di consultazione popolare.
- Lavoro
La proposta più forte di Hamon, quella che il bretone è riuscito ad imporre al dibattito, ovvero introdurre un “reddito di base” distribuito a tutti i cittadini al di sopra dei 18 anni incondizionatamente da introdurre in maniera. Hamon individua il suo ammontare a 750 euro al mese. Per finanziarlo, le risorse dovrebbero provenire da una riforma fiscale che include imposta sul patrimonio, una tassa sulla richezza creata dai robot, e una maggiore progressività dell’imposta sui redditi. Inoltre vuole abrogare la “loi travail”, promettendo di ripristinare lo status quo ” tranne quando gli accordi aziendali forniscono una protezione aggiuntiva”. Ha intenzione di rinforzare l’economia sociale, in modo che il sistema di welfare si appoggi meno sui salariati.
Valls intende invece accorpare e razionalizzare le varie forme di protezione sociale, puntare su formazione, innovazione e competitività abbassando le tasse alle imprese, defiscalizzando gli straordinari e garantendo la flessibilità del mercato del lavoro introdotta dalla legge “El Khomri”.
- Europa
Benoît Hamon punta su “un’alleanza della sinistra in Europa” al fine di “escludere la spesa per investimenti dal calcolo del deficit.” Spera anche di azzerare parte del debito accumulato dal 2008 da alcuni paesi in difficoltà e di mettere in comune il debito degli stati dell’eurozona.
Manuel Valls invece ha un approccio più realista, sostenitore del rigore fiscale europeo e del rispetto del 3%, senza per questo rinunciare alla flessibilità necessaria per garantire un livello di spesa adatta alle esigenze nazionali.
Elezioni Francia, primarie socialisti: il confronto Hamon-Valls in 7 mosse
Da questi pochi snocciolati punti emergono due prospettive diverse di “progressismo”. Valls sembra rappresentare la linea più ortodossa del socialismo europeo. Attento agli equilibri con le forze popolari, alla stabilità istituzionale, moderato e, sul versante economico, convintamente liberale ed avverso agli eccessi di statalismo secondo una tradizione del socialismo francese che viene da Delors e Fabius.
Benoît, invece rappresenta l’area tendenzialmente minoritaria, caratterizzata da un forte afflato riformatore, contraria agli eccessi del rigore ordo-liberale europeo, ma europeista e rinnovatrice. Una sinistra libertaria ma anche definitivamente estranea alla tradizione laburista del socialismo francese.
La sfida si preannuncia interessante. Anche al secondo turno Hamon è dato in vantaggio rispetto a Valls, che sconta, suo malgrado, questi difficili anni di governo. In ottica presidenziali invece, qualsiasi candidato socialista è stimato in estrema difficoltà, insidiato ai lati dal fuoriuscito Macron e dal solito Melenchon (a sinistra), ma soprattutto dallo scarso appeal generale del partito del criticatissimo presidente uscente Hollande.
In ogni caso la campagna è lunga, e sembra riservare ancora sorprese, come dimostra il caso che in queste ultime ore sta colpendo il favorito François Fillon (LR) sugli incarichi politici della moglie.
Luca Scaglione