Mappe giorno della memoria: le perdite di ogni Paese nel secondo conflitto mondiale
Oggi, 27 gennaio, è il giorno della memoria. Puntuale, ogni anno, arriva l’invito a ricordare uno dei maggiori genocidi compiuti nella storia dell’umanità: sia per onorare le vittime, sia per evitare di far cadere la mattanza nell’oblio. Tener viva la memoria storica è un dovere morale e antidoto contro il ripetersi di eventi estremamente drammatici. Non fu solo la mattanza di milioni di ebrei: l’Europa si vide decimata, sia vinti che vincitori. Ed ecco, allora, la mappa (elaborata da vividmaps) che mostra le perdite di ogni Paese (almeno per quelli involucrati, in un modo o nell’altro, nel conflitto, e aventi un censo affidabile).
Mappe giorno della memoria: Unione Sovietica ed Est Europa decimati
Uno dei maggiori protagonisti del conflitto, l’Unione Sovietica, fu anche tra i Paesi che soffrirono maggiori perdite in termini relativi (superando il 10% di vittime sulla popolazione totale del Paese guidato da Stalin). Anche Polonia e Grecia si ritrovarono pienamente coinvolte nella campagna militare nazista, venendo duramente colpite dalla micidiale armata tedesca. In Grecia, interi villaggi furono rasi al suolo. Con essi, la vita dei popolani veniva spazzata via dalla furia della guerra. Si stimò che il Paese ellenico dovesse essere indennizzato per centinaia di miliardi di dollari. Un debito mai pagato e ‘riesumato’ da Tsipras e Varoufakis durante il picco della crisi greca.
Mappe giorno della memoria: Italia, Francia e Regno Unito persero tra l’1 e il 2% della popolazione
Il nostro paese fu colpito sia dalle perdite subite al fronte, sia dalla lotta interna tra partigiani e fascisti, sia dai bombardamenti degli ultimi anni di guerra. La Francia, invece, subì gravi perdite prevalentemente per via delle incursioni naziste sul territorio (oltre a partecipare attivamente – anche se con un ruolo secondario – alla campagna degli alleati). Anche il Regno Unito visse momenti estremamente duri, culminati con i bombardamenti sulla capitale britannica.
Mappe giorno della memoria e le perdite nel mondo
In Asia, il Giappone rivestiva il ruolo del gigante militare e tecnologico. Le ferite inferte alla Cina furono ingenti, e tuttora tra i due paesi continuano contrasti fondati su obiettivi geopolitici simili. La Cina, inoltre, vive momenti di turbolenza legati ai contrasti tra nazionalisti e comunisti. Il “paese del sol levante”, poi, soffrirà perdite ingenti legate all’ultima fase della guerra.
La maggior parte dei paesi coinvolti in maniera più o meno diretta nella seconda guerra mondiale persero meno dello 0,5% della propria popolazione. Tra questi, gli stessi Stati Uniti, celebrati spesso come i salvatori del vecchio continente, a dispetto di una realtà storica che mostrò l’URSS in prima linea, nel fronteggiare la minaccia mondiale rapprsentata dal nazismo.