Truffe ai consumatori: Iren condannata per essersi spacciata per Enel
L’Antitrust ha deciso. Iren deve pagare una multa di 830 mila euro per politiche commerciali scorrette. In particolare, secondo il Garante della concorrenza, la società torinese di Massimiliano Bianco, sarebbe colpevole di “attivazione non richiesta di contratti e forniture di energia elettrica e di gas”. Stando a quanto detto l’autorità guidata da Giorgio Pitruzzella, gli operatori di Iren, fingendosi personale Enel, avrebbero avvicinato gli utenti proponendo una riduzione delle tariffe del piano contrattuale.
Truffe ai consumatori: Iren condannata
“Un call center con operatori dall’accento straniero ha contattato mia madre di 64 anni, spacciandosi per Enel e chiedendo informazioni sui nostri contratti di luce e gas” recita una delle segnalazioni pervenute all’Antitrust. “Poiché Enel spesso chiama per offrire proposte commerciali, mia madre ha fornito i dati delle utenze gas e luce e iniziato una registrazione telefonica”. Stando alla segnalazione, la cosa più strana sarebbe avvenuta dopo l’inizio della registrazione. Nel momento in cui l’operatrice ha fatto il nome della società. “Dopo che abbiamo deciso di interrompere la telefonata e la registrazione ci è stato risposto che il call center delle due società è in comune”. Cosa che ovviamente Enel ha subito smentito.
La società di Viale Regina Margherita ha segnalato prontamente il fatto al Garante, insieme a decine di associazioni di consumatori truffati dalla società di Piazza Solferino. Che, sarà bene ricordarlo, è concorrente di Enel. Pur facendo parte dello stesso gruppo dell’energia, partecipato al 24% dal Ministero dell’Economia.
Truffe ai consumatori: Iren si difende
In altri casi le truffe avvenivano “porta a porta”. Secondo altre testimonianze, alcuni operatori di Iren “presentandosi come personale Enel”, avrebbero fatto firmare contratti con la scusa di “dover effettuare controlli”.
Ma la società di Bianco si difende. Innanzitutto, sostenendo che le condotte sleali non siano state “ripetitive”, vista la “percentuale trascurabile” di reclami dei consumatori. Ma la reazione dell’Antitrust è ambivalente. Se da un lato Pitruzzella diminuisce la sanzione (all’inizio si parlava di 1 milione di euro) per “l’intervento dell’Iren a favore dei consumatori segnalanti, volto ad eliminare le conseguenze dell’illecito”, dall’altro stabilisce “l’ampia diffusione delle pratiche contestate”. Lamentando soprattutto la “particolare asimmetria informativa esistente tra professionista e consumatori”, e definendo “stringente” l’obbligo di di completezza e chiarezza delle informazioni veicolate. Anche in vista del 2018, anno in cui il mercato di energia elettrica, gas e sistema idrico sarà ulteriormente liberalizzato dal Ddl concorrenza che approderà alla Camera nei primi giorni di febbraio.