Roma, slitta l’interrogatorio di Virginia Raggi. E Marra fa lo scaricabarile
Virginia Raggi ha ottenuto, tramite il suo avvocato, lo slittamento dell’interrogatorio con i pm romani. Ad annunciarlo è stato lo stesso legale della Sindaca, Alessandro Mancori, secondo cui il colloquio con i magistrati avverrà presumibilmente entro la fine della prossima settimana. Intanto, come rivela stamani il Corriere della Sera, arriva la prima possa dal carcere di Raffaele Marra, l’ex “braccio destro” della Sindaca arrestato lo scorso 19 dicembre. L’ex capo del Personale che la Raggi in conferenza stampa aveva definito “uno dei 23mila dipendenti del Comune di Roma” è stato arrestato per corruzione lo scorso 16 dicembre e nell’indagine che coinvolge la prima cittadina è accusato di concorso in abuso d’ufficio per la nomina del fratello Renato come responsabile del Turismo.
Marra, rivela stamani il quotidiano di Via Solferino, avrebbe chiesto di rientrare in possesso del suo telefonino sul quale si trova l’ormai celebre chat di Telegram “Quattro amici al bar” tra la Sindaca, il suo ex vice Daniele Frongia, lo stesso Marra e l’ex capo della segreteria Salvatore Romeo. Secondo il Corriere Marra vorrebbe utilizzare la chat per difendersi e dimostrare che lui con la nomina del fratello non c’entra niente. Insomma, uno scaricabarile nei confronti della Sindaca. I pm che indagano sulla vicenda, Barbara Zuin e Paolo Ielo, non si opporranno alla richiesta.
L’indagine su Virginia Raggi
Virginia Raggi risulta indagata dal 24 gennaio scorso per abuso d’ufficio e falso in atto pubblico. L’ipotesi di abuso d’ufficio è condivisa tra Raggi e Marra e riguarda la nomina del fratello Renato al Turismo. Secondo i pm infatti la prima cittadina avrebbe dovuto impedire al Capo del Personale di occuparsi della questione e poi mettere a confronto i diversi curricula. Per negare questo abuso la Sindaca aveva confermato negli atti inviati all’Autorità Nazionale Anti Corruzione (ANAC) di aver deciso tutto da sola e per questo è indagata anche per falso, in quanto i pm romani sono convinti che non sia così.
I pm romani hanno già sentito due testimoni – l’assessore allo Sviluppo Economico Adriano Meloni e il suo capo di segreteria Leonardo Costanzo – secondo cui a suggerire la nomina di Renato Marra era stato il fratello, Raffaele. Nei giorni scorsi, alcuni quotidiani nazionali avevano riportato la notizia di una possibile “trattativa” tra il legale di Virginia Raggi e i pm per arrivare al patteggiamento.
Pronte le smentite di Beppe Grillo – che ha coniato l’hashtag #fakeCorriere – e della stessa Sindaca che su facebook ha scritto: “Mi spiace per chi inventa ma quanto ho da dire lo dirò, come è corretto che sia, ai magistrati; il resto sono “fantasie” anche molto pesanti che, a questo punto, saranno valutate dai magistrati”. La mossa del patteggiamento sarebbe difficilmente immaginabile per la Raggi, in quanto il codice etico dei 5 stelle prevede le dimissioni obbligatorie in caso di rito alternativo che, però, le permetterebbe di avere uno sconto fino a un terzo della pena.