Sondaggi elettorali, governo possibile solo con “larghissime intese”
Nessuna maggioranza. Né alla Camera né al Senato. E’ questa la prospettiva che viene fuori dal nuovo sondaggio – con relativa simulazione – di Scenari Politici- Winpoll per Huffington Post. Con la nuova legge elettorale uscita dalla Consulta, per governare non basteranno le larghe intese che abbiamo conosciuto negli ultimi anni. Serviranno “larghissime intese” e anche questo non consentirà di avere maggioranze molto ampie in Parlamento.
Secondo le intenzioni di voto degli italiani, il Partito Democratico fa registrare un +0,4% nell’ultima settimana rimanendo stabilmente primo partito con il 28,8%. Segue il Movimento 5 Stelle al 26,4% (-0,4% rispetta a 7 giorni fa) mentre nel centrodestra si assiste al, seppur lievissimo, sorpasso di Forza Italia (13,6%) sulla Lega Nord (13,4%). Scende anche Fratelli d’Italia (-0,3%) mentre sale Area Popolare (+0,3%). Come si può facilmente notare, nessun partito da solo arriverebbe al 40% che alla Camera permetterebbe di ottenere il premio di maggioranza rimasto in vita dopo la sentenza della Consulta. Così, i seggi sarebbero ripartiti secondo un semplice criterio proporzionale con soglia di sbarramento al 3%.
Sondaggi elettorali, le simulazioni di Camera e Senato
Con questi numeri, a Montecitorio il partito con più seggi sarebbe il PD (201), seguito dal M5S (174) e poi Forza Italia (91). La maggioranza alla Camera è di 316 seggi e l’unica (ipotizzabile) in grado di poter votare la fiducia ad un nuovo governo sarebbe quella composta da PD, Forza Italia, AP e Südtiroler Volkspartei. In questo caso la maggioranza si attesterebbe a 317 seggi, solo uno in più di quelli necessari. Insomma, una situazione molto traballante. Tutte le altre maggioranze possibili riportate nella simulazione non arriverebbero a 316 seggi. La coalizione “antisistema” M5S-Lega-FdI si fermerebbe a 274 seggi mentre l’Unione a sinistra a soli 232. Ancora più lontano un governo sostenuto da tutte le forze di centrodestra che avrebbe la fiducia di soli 224 deputati.
Discorso simile per il Senato anche se la simulazione non prende in considerazione le differenze tra le due leggi elettorali (soglie di sbarramento, elezione su base regionale, coalizioni). In questo ipotetico caso, con la soglia di maggioranza a 158 seggi, solo la coalizione PD-FI-AP-SVP riuscirebbe a raggiungerla con 164 seggi. Il cuscinetto sarebbe maggiore al Senato rispetto alla Camera, invertendo la regola che in questi anni ha sempre visto Palazzo Madama più traballante rispetto a Montecitorio.
NOTA METODOLOGICA
Data di esecuzione 25-26 gennaio 2017, pubblicato il 28 gennaio 2017, metodo di rilevazione CAWI su 1200 casi rappresentativi della popolazione italiana. Margine di errore ± 1.93%