Sondaggi elettorali EMG: boom Lega, abbatte la soglia del 14%. Giù PD e M5S
Nel primo sondaggio elettorale di EMG per la7 posteriore alla Consulta, ne esce uno scenario cambiante e incerto. Il dato che spicca maggiormente è il boom della Lega Nord, che raggiungerebbe – secondo l’istituto demoscopico del direttore Masia – un risultato record: il 14% dei consensi. Anche il partito di Silvio Berlusconi, in flessione da almeno un mese a questa parte (dopo la crescita graduale durante il periodo referendario) torna a salire: recupera un 0,5% in appena una settimana. Va male al Partito Democratico, dilaniato dalle correnti interne e dalla possibile scissione, minacciata da Massimo D’Alema. Il vantaggio sul Movimento 5 Stelle si assottiglia, nonostante la flessione dei pentastellati. Risale anche NCD (nonostante lo stesso Alfano abbia celebrato il de profundis del partito) che si attesta al 3,3%.
Sondaggi elettorali EMG: con consultellum, PD primo partito ma ben distante da maggioranza
Allo stato attuale, con un inarrivabile premio di maggioranza, sarebbe il Partito Democratico ad avere il maggior numero di deputati alla Camera. Tuttavia, I numeri non sono lontanamente sufficienti per avere la maggioranza alla Camera. Al PD andrebbero 205 seggi, contro i 179 del Movimento 5 Stelle. Ben lontani i numeri di Lega Nord e Forza Italia, al di sotto dei cento deputati. Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni conseguirebbe 29 deputati. Infine, il partito di Alfano (NCD) e quello di Fassina (Si-SEL) rispettivamente 21 e 20. Allo stato attuale, andrebbero ripartiti altri 12 seggi tra i partiti minoritari.
Sondaggi elettorali EMG: necessario intese “più che larghe” per maggioranza
Secondo tutte le possibili combinazioni elaborate dall’istituto demoscopico EMG, nessuna coalizione riuscirebbe ad avere i numeri per ottenere la maggioranza. La coalizione che ci arriverebbe più vicina sarebbe quella delle larghe intese (Partito Democratico, Forza Italia, Nuovo Centro Destra e partiti per le autonomie): Il totale sarebbe di 307 deputati. 9 in meno rispetto al magic number di 316.
La possibile coalizione fondata sul “gran rifiuto” all’Unione si avvicina ai numeri delle larghe intese. In questo caso, sono le forze di M5S, Lega e Fratelli d’Italia a unirsi e a raggiungere quasi 300 deputati (297). Le opzioni di un centrodestra o di un centrosinistra ristretto sono poco viabili, mancano i numeri. Solo nel caso Sinistra Italiana si decidesse ad appoggiare le larghe intese, si raggiungerebbe la maggioranza. Ma, dovessero celebrarsi nuove elezioni, il panorama sarebbe ancor più frammentato rispetto allo scenario di febbraio 2013, in cui l’avvento del M5S pose fine al bipolarismo, inaugurando la nuova stagione politica dei grandi compromessi.
Nota metodologica: in attesa