Virginia Raggi contro De Vito: Procura di Roma apre un fascicolo
Virginia Raggi contro De Vito: Procura di Roma apre un fascicolo
#Virginia Raggi è sempre nel centro del mirino e, insieme a lei, tutto il #Movimento 5 Stelle. Sabato scorso, la deputata pentastellata Roberta Lombardi veniva ascoltata dalla Procura di Roma che, su spinta dell’esposto del senatore Andrea Augello, ha aperto un fascicolo, al momento senza ipotesi di reato e indagati, per far luce sul presunto “dossieraggio” ai danni di Marcello De Vito, presidente dell’Assemblea capitolina e duellante della Raggi alle comunarie per la scelta del candidato sindaco cinque stelle.
Questo dossier sarebbe stato stilato dall’attuale sindaco di Roma, dall’assessore Daniele Frongia e dal vicepresidente dell’assemblea Enrico Stefàno per far fuori De Vito dalla competizione interna cinque stelle per la carica di sindaco. Nel documento, De Vito veniva accusato di aver compiuto una serie di atti contrari alla buona amministrazione e, soprattutto, un reato: abuso d’ufficio in relazione ad una sua richiesta di accesso agli atti.
Virginia Raggi contro De Vito: le accuse
Il 28 dicembre 2015, nella fase pre comunarie, gli allora consiglieri Virginia Raggi, Daniele Frongia ed Enrico Stefàno, durante una riunione con i consiglieri municipali M5S, accusavano Marcello De Vito di abuso d’ufficio. A marzo 2015, infatti, l’attuale presidente dell’Assemblea capitolina si era avvalso del potere concesso dalla legge ai consiglieri comunali “di ottenere dagli uffici del Comune tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del proprio mandato”. Così era riuscito a procurarsi la pratica di sanatoria edilizia su un seminterrato di un privato cittadino in via Cardinal Pacca, al quartiere Aurelio di Roma. Per gli allora tre consiglieri comunali, quell’accesso poteva configurare un reato e così, secondo De Vito, si disse, in sua assenza, durante la riunione del 28.
Il 7 gennaio 2016, in piena campagna comunarie, Raggi, Frongia e Stefàno convocavano un’altra riunione, alla quale prendeva parte anche De Vito insieme ai deputati pentastellati Roberta Lombardi, Alessandro Di Battista, Carla Ruocco, alla senatrice Paola Taverna e ai responsabili della comunicazione Rocco Casalino e Ilaria Loquenzi.
In questa sede, i tre, per voce di Stefàno, raccontavano di aver sentito un avvocato in relazione al presunto reato di De Vito: “Abbiamo sentito un avvocato. Ci ha detto che si potrebbe profilare l’abuso d’ufficio per Marcello”. A questo punto, Di Battista interveniva con toni accesi: “Avete sentito un avvocato a nome di chi?”. “E chi sarebbe l’avvocato?”, ribatteva De Vito. I tre non rispondevano.
Virginia Raggi contro De Vito: chi ha informato i consiglieri?
Roberta Lombardi, ascoltata sabato dalla Procura di Roma come persona informata sui fatti, ha sollevato ombre sul ruolo di Raffaele Marra anche in questa vicenda. Come risaputo, Marra è ex capo di gabinetto presso il Comune di Roma ed ex braccio destro della Raggi, arrestato a dicembre per corruzione e momentaneamente indagato con l’accusa di abuso d’ufficio in concorso con il sindaco capitolino per la nomina di suo fratello, Renato Marra, alla direzione Turismo del Campidoglio.
“Mi ha detto – la Lombardi ai pm – che c’era anche Marra dietro alle accuse contro De Vito”. La deputata non ha prove, ma riporta solo quello che le ha detto un collaboratore cinque stelle, per il momento ignoto alla stampa, anche lui convocato dalla Procura di Roma. Intanto, domenica veniva ascoltato De Vito, che ha confermato di aver sentito anche lui le voci che giravano intorno a Marra in riguardo al “dossieraggio” contro di lui. Nei prossimi giorni i pm potrebbero chiamare, a depositare come persone informate sui fatti, anche gli altri parlamentari presenti alla riunione chiave nella quale furono sollevate le accuse a De Vito: Alessandro Di Battista, Paola Taverna e Carla Ruocco.
Virginia Raggi contro De Vito: l’esposto
Per tornare al recente passato, l’indomani del 7 gennaio 2016, De Vito si metteva subito all’opera, pretendendo, da parte dei vertici 5 stelle, provvedimenti per il comportamento scorretto dei colleghi. Chiedeva l’esclusione dei tre, almeno dalle candidature a Roma. Intanto, preparava un esposto nel quale si ipotizzavano tre capi di accusa nei confronti di Raggi, Frongia e Stefàno: diffamazione, calunnia e falso. Ma questo esposto non arriverà nelle mani dei pm. Sarà la Lombardi a fermare De Vito: “Facciamolo per il bene del Movimento”, gli dice, forse inconsapevole che quella decisione spianava, di fatto, la strada alla Raggi, che di lì a poco avrebbe vinto le comunarie e, successivamente, il soglio capitolino.
Virginia Raggi contro De Vito: il ruolo di Di Battista
Uno smacco per Marcello De Vito, deluso dai vertici del partito e soprattutto, dichiara in seguito, da Alessandro Di Battista: “Sì mi ha difeso – sottolinea riferendosi ai toni accesi con cui Di Battista si rivolse agli allora tre consiglieri durante la riunione del 7 gennaio 2016 – ma poi anche lui ha coperto tutto”.
In conclusione, ora De Vito potrebbe avere la sua rivincita. Da un punto di vista penale, infatti, la possibile soffiata di Marra a Raggi&co per infangare De Vito a favore del sindaco di Roma potrebbe non avere alcuna conseguenza. Ma da un punto di vista politico, sì. La Raggi è coinvolta nell’ennesimo caso poco lodevole per la sua figura. E, con lei, tutto il Movimento 5 Stelle.