Pd Emiliano evoca il rischio golpe nel Partito
Pd Emiliano evoca il rischio golpe nel Partito
La minaccia di scissione sventolata da Massimo D’Alema ha spaccato in due il Partito Democratico. Diciannove segretari regionali del Pd si sono schierati dalla parte di Renzi definendo “irresponsabile” il comportamento di chi evoca una spaccatura tra i dem.
Per la prima volta anche Pier Luigi Bersani ha accarezzato questa ipotesi. “Se Renzi forza, rifiutando il Congresso e una qualunque altra forma di confronto e di contendibilità della linea politica e della leadership per andare al voto, è finito il Pd – spiega in un’intervista all’Huffington Post – E non nasce la cosa 3 di D’Alema, di Bersani o di altri, ma un soggetto ulivista, largo plurale, democratico”.
Pd Emiliano, parole dure contro il segretario dem
Toni più duri ha invece usato Michele Emiliano ai microfoni di 24Mattino. “In qualunque altro Paese del mondo, se un leader si fosse rifiutato di fare il congresso prima di andare alle prossime elezioni senza precisare né la leadership, né il programma di governo, lo avrebbero inseguito. Invece in Italia è tutto normale, nessun giornalista si scandalizza di questo”.
Il governatore della Puglia non fa sconti a Renzi. “Ha sbagliato non solo tutto il resto, ma anche a fare legge elettorale. E ci ha portato, attraverso la Corte costituzionale, alla prima Repubblica”.
Pd Emiliano: “Nè con Renzi nè con D’Alema”
Emiliano assicura di non essere dalemiano. Anzi. “Io, che sono un Pd nativo e quindi non sto né da una parte né dall’altra – ha precisato – avrei interesse a tenere unito il Pd” e “non a consentire alle vecchie gerarchie, e alle nuove che sono molto simili, di appropriarsi del Pd e di eleggersi un po’ di deputati come unico scopo delle società”. “Lo scopo del Pd – ha rimarcato su Radio 24 – non è salvare un po’ di deputati ma governare il Paese”.
“Se – ha concluso poi Emiliano – io capisco che il Pd è stato oggetto di un golpe, e quindi di una appropriazione al di là delle regole della politica e della democrazia, è chiaro che non posso rimanere nel Pd. Questo è inevitabile”.