Per ottenere un po’ di notorietà, è risaputo, bisogna cavalcare l’onda. Meglio di tutti lo sa Alessandro Cecchi Paone, storico conduttore televisivo de “La macchina del tempo” in onda qualche anno fa su Rete 4.
L’ex presentatore tv non ha mai nascosto la propria omosessualità e, durante l’europeo del 2012, era stato al centro dell’attenzione per alcune sue dichiarazioni scottanti sui convocati in nazionale per la convocazione continentale: “Tra i convocati della nazionale di Prandelli ci sono sicuramente due omosessuali, un bisessuale e tre metrosexual” ( a quanto pare sarebbero stati Giovinco, Montolivo e Abate).
Cecchi Paone, evidentemente in subbuglio per i mondiali, torna a parlare degli azzurri con toni molto meno clamorosi su “La Zanzara” in onda su Radio24. “In Nazionale il vero idolo degli omosessuali si chiama Claudio Marchisio, che è anche favorevole alle unioni gay. Negli anni è diventato un’icona del nostro mondo. Lui non è omosex ma è la vera icona gay degli Azzurri. Grazie anche a Prandelli, che si batte contro le discriminazioni, questa Nazionale è la più gay friendly che ci sia mai stata”
I presentatori non potevano non domandargli un parere sul giocatore chiave della nazionale italiana, Andrea Pirlo, “Ha i capelli un po’ troppo lunghi. Troppo selvaggio. Ai gay piace qualcosa di più curato. Anche Candreva non è malaccio, ma il top resta Marchisio che è anche amico nostro. Per difendermi contro Cassano aveva anche detto di non essere favorevole ai matrimoni e alle adozioni. Cassano è meglio che stia zitto. Per me dopo il 2012 – dice Cecchi Paone – l’ambiente è tabù. Nessuno vuole frequentarmi più dopo le mie uscite sui calciatori gay con cui ero stato. Sono rimasto completamente a secco”