Giornale L’Unità, Staino attacca Renzi: “Di lui non mi fido”
L’Unità sta per chiudere. Di nuovo. E intanto volano gli stracci. Alcuni sono già volati. Tra Matteo Renzi e Sergio Staino è sceso il gelo.
A confermarlo a Un Giorno da Pecora è lo stesso direttore del giornale di sinistra.
Giornale L’Unità, Staino: “Renzi è arrabbiato con me”
“Renzi mi ha detto di esser arrabbiato con me, perché gli ho dato del cafone. Non gli importa se gli dico che è un politico incapace, ma prendersi del ‘cafone’ lo fa soffrire. Mi dispiace ma quando si litiga capita di dirsi queste parole”.
Staino ripercorre gli inizi dell’Unità 2.0. E si toglie qualche sassolino dalla scarpa. “Era partito con tante belle intenzioni. Mi aveva detto di non fare un giornale sdraiato sul governo, di esser libero. Questo mi piaceva molto, ma poi mi sono trovato in una situazione molto complessa: mancano i soldi, ci sono problemi organizzativi, come per esempio non dirigere anche l’edizione online”.
Poi, insieme al buco nel bilancio, nascono problemi di natura politica. “Il condirettore, il deputato Pd Andrea Roma, cerca di farmi stare ‘fedele alla linea’, ma se Renzi avesse voluto uno così non doveva chiamare un autore satirico come me”.
Delle nuove promesse di Renzi (“L’Unità non chiuderà in campagna elettorale”) Staino non si fida. “Io sono molto vecchio ormai non mi fido più neanche della mamma. A Renzi bisogna dare fiducia ma bisogna stare sempre sull’attenti”.
All’orizzonte non si vedono investitori pronti ad investire nel giornale. Staino conclude amaro: “L’Assemblea dei soci dell’Unità oggi non c’è stata ed è stata rinviata al 10 febbraio, quindi il giornale avrà sicuramente altri dieci giorni di vita”.