La rottura tra Matteo Salvini e Umberto Bossi
Che i rapporti tra Matteo Salvini e Umberto Bossi non fossero proprio idilliaci, lo si era capito da tempo. Ma nessuno, fino a qualche mese fa, avrebbe mai creduto ad una rottura definitiva tra i due. E invece negli ultimi giorni i toni dello scontro si sono fatti più alti così da far ipotizzare una mancata ricandidatura del fondatore della Lega, dimessosi da segretario nel 2012 dopo gli scandali che avevano colpito la sua famiglia.
A riportare l’indiscrezione è stato stamattina Il Corriere della Sera che ha anche riportato alcune posizioni di Salvini proprio su Bossi. Secondo il quotidiano di Via Solferino, il segretario del Carroccio accuserebbe il Senatur di “intelligenza con il nemico” Berlusconi per indebolire il partito. “Bossi è ormai filoguidato da Berlusconi” è il virgolettato riportato nel retroscena.
Umberto Bossi al Giornale: “Salvini non ha i voti”
Il nuovo scontro – questo, forse, definitivo – è iniziato con l’intervista rilasciata ieri da Umberto Bossi proprio al Giornale della famiglia Berlusconi. “Salvini si è messo in testa di fare il premier e pur di arrivare al suo obiettivo è disposto a tutto, persino a sacrificare la Lega – ha detto il Senatur al quotidiano diretto da Alessandro Sallusti –. Salvini ha i sondaggi ma non ha i voti”.
Poi il consiglio, seppur non richiesto, di una alleanza con Berlusconi e Forza Italia: “bisogna andare al voto subito ma prima bisogna modificare la legge elettorale possibilmente puntando ad un sistema elettorale che assicuri alla Lega un suo peso specifico. E questo lo si può fare solo grazie alle alleanze, prima fra tutte quella con Berlusconi”. Queste parole non devono essere piaciute al segretario del Carroccio.
Al momento le posizioni di Forza Italia e Lega Nord sono molto distanti soprattutto su due questioni dirimenti per il futuro politico del centrodestra: la data delle elezioni politiche e le proposte programmatiche di una futura coalizione unitaria.
Per quanto riguarda il primo aspetto, le posizioni dei due leader sono note da tempo: Salvini vorrebbe votare subito a costo di essere accusato di vicinanza con Renzi che condivide con lui la stessa posizione. Viceversa, Berlusconi sta cercando in tutti i modi di rallentare lo scioglimento delle Camere in vista della sentenza della Corte Europea di Strasburgo che, almeno secondo i suoi legali, potrebbe restituirgli l’agibilità politica e permettergli di ricandidarsi in prima persona.
Sul programma, invece, la posizione più distante è quella sull’euro: i “lepenisti” Salvini-Meloni vorrebbero uscirne (e subito) come professa il guru economico del Carroccio, Claudio Borghi. Forza Italia è da sempre su posizioni filo europeiste tanto da ritrovarsi nel gruppo del PPE al Parlamento Europeo, guidato dai falchi di Angela Merkel.
Così, al momento, un’alleanza tra Lega e Forza Italia sembra sempre più lontana. Ma da qui alle elezioni politiche c’è tempo a sufficienza per fare e disfare la tela delle coalizioni. Senza contare che tutto dipenderà dalla legge elettorale con cui si andrà a votare.