Sono italiani eh! Italiani del nord…

Pubblicato il 17 Giugno 2014 alle 19:47 Autore: Raffaele Masto

I due personaggi che dominano la cronaca di questi giorni, cioè l’assassino di Yara Gambirasio e l’autore della strage di Motta Visconti, sono italiani.

Non lo ha sottolineato nessuno, ma lo faccio io sapendo che è cosa che non si fa. Sapendo che è un po’ da razzisti… Lo faccio, però, perché quando capiterà che autore di un efferato delitto sarà uno straniero (albanese, maghrebbino, africano), ci si ricordi che gli italiani non sono da meno. Lo faccio anche per prevenire i razzisti del nord, quelli che sostengono che Padania e territori limitrofi sono solo patria di lavoratori infaticabili, che considerano sacra la famiglia e la messa della domenica.

motta italiani

Lo faccio perché voglio affermare che quelli col cervello bruciato, i delinquenti, quelli incapaci di rispettare il bene comune, gli arroganti, i ladri, i rapinatori ci sono in qualunque comunità e, personalmente, mi sento più predisposto al perdono e alla comprensione per quelli che hanno avuto meno opportunità dalla vita (non sempre gli stranieri. O non tutti gli stranieri).

Pensate se gli autori di questi delitti fossero stati un albanese e un ghanese. Pensate a come ci avrebbero marciato alcuni organi di informazione. E i politici? Bene, questa volta non è così. Dovranno farsene una ragione e magari anche una riflessione, la seguente: se il benessere del nord, quella idilliaca cultura autoctona tanto decantata è in grado di “bruciare” i cervelli di persone che hanno un lavoro, che sono inseriti nella loro comunità, che non devono fare i conti con la precarietà che mina le vite di una buona parte della popolazione italiana, allora forse bisogna aggiustare qualcosa. Anche al Nord.

Raffaele Masto

L'autore: Raffaele Masto

Giornalista di Radio Popolare-Popolare Network. E' stato inviato in Medio Oriente, in America Latina ma soprattutto in Africa dove ha seguito le crisi politiche e i conflitti degli ultimi 25 anni. Per Sperling e Kupfer ha scritto "In Africa", "L'Africa del Tesoro". Sempre per Sperling e Kupfer ha scritto "Io Safiya" la storia di una donna nigeriana condannata alla lapidazione per adulterio. Questo libro è stato tradotto in sedici paesi. L'ultimo suo libro è uscito per per Mondadori: "Buongiorno Africa" (2011). E' inoltre autore del blog Buongiornoafrica.it
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