Sono italiani eh! Italiani del nord…
I due personaggi che dominano la cronaca di questi giorni, cioè l’assassino di Yara Gambirasio e l’autore della strage di Motta Visconti, sono italiani.
Non lo ha sottolineato nessuno, ma lo faccio io sapendo che è cosa che non si fa. Sapendo che è un po’ da razzisti… Lo faccio, però, perché quando capiterà che autore di un efferato delitto sarà uno straniero (albanese, maghrebbino, africano), ci si ricordi che gli italiani non sono da meno. Lo faccio anche per prevenire i razzisti del nord, quelli che sostengono che Padania e territori limitrofi sono solo patria di lavoratori infaticabili, che considerano sacra la famiglia e la messa della domenica.
Lo faccio perché voglio affermare che quelli col cervello bruciato, i delinquenti, quelli incapaci di rispettare il bene comune, gli arroganti, i ladri, i rapinatori ci sono in qualunque comunità e, personalmente, mi sento più predisposto al perdono e alla comprensione per quelli che hanno avuto meno opportunità dalla vita (non sempre gli stranieri. O non tutti gli stranieri).
Pensate se gli autori di questi delitti fossero stati un albanese e un ghanese. Pensate a come ci avrebbero marciato alcuni organi di informazione. E i politici? Bene, questa volta non è così. Dovranno farsene una ragione e magari anche una riflessione, la seguente: se il benessere del nord, quella idilliaca cultura autoctona tanto decantata è in grado di “bruciare” i cervelli di persone che hanno un lavoro, che sono inseriti nella loro comunità, che non devono fare i conti con la precarietà che mina le vite di una buona parte della popolazione italiana, allora forse bisogna aggiustare qualcosa. Anche al Nord.
Raffaele Masto