Sondaggio Ipsos per Ballarò, Renzi: eroe o chiacchierone?
Sondaggio Ipsos per Ballarò, Renzi: eroe o chiacchierone?
Il sondaggio Ipsos per Ballarò presentato questa sera parte con una breve panoramica sulla percezione che hanno gli Italiani della propria condizione economica e delle più generali condizioni dell’Italia, a circa 5 anni dall’inizio di una crisi economica di cui ancora si stenta a vedere la fine.
Il campione intervistato da Ipsos si divide in due grandi aree: metà degli intervistati si dichiarano di fascia media o alta (in particolare la fascia media è cresciuta nell’ultimo anno), mentre il restante 50% si inserisce in una fascia medio-bassa o bassa, entrambe categorie in restringimento nell’ultimo anno. Tra chi si è collocato in queste ultime due fasce, il 35% non si considera “povero”, al contrario del 15% che, in linea con i dati oggettivi che trovano circa il 12-13% delle famiglie sotto la soglia di povertà, si colloca in una fascia medio-bassa ma non si considera povero.
Tuttavia la maggior parte delle famiglie (65%) si dichiara più povera rispetto a 5 anni fa, quando iniziava la crisi economica, mentre il 28% ritiene la propria condizione stabile e solo il 3% pensa sia migliorata. L’Italia è nel complesso in peggioramento secondo il 30% circa degli intervistati da Ipsos, stabile secondo il 38% ed in ripresa secondo il 29%, anche se quasi tutti i rispondenti di quest’ultima categoria ritengono che la ripresa sia solo lieve.
Passando alla scena politica, Renzi rimane in Italia l’argomento di discussione principale del dibattito politico, e Ipsos ha pensato di chiedere agli Italiani quali siano i suoi principali pregi e difetti. La grande ambizione è annoverata tra i pregi, come caratteristica che permette al premier di non fermarsi davanti all’immobilismo della politica e di cambiare il Paese. Non piace invece agli Italiani che Renzi si occupi di tanti temi contemporaneamente, senza centrare la sua attenzione su un problema alla volta, ma anche la sua loquacità che sembra portare a poche cose concrete e la scarsa accettazione di chi lo critica, che verrebbe liquidato senza se e senza ma.
A questo proposito, la settimana appena trascorsa ha visto il trasferimento di tre Senatori dalla Commissione Affari Costituzionali che avevano dichiarato la propria intenzione di votare contro la riforma del Senato, decisione che ha causato uno smottamento interno al PD e un polverone di polemiche. La maggioranza degli Italiani pensa che un leader come Renzi debba includere anche gli oppositori senza escluderli dal dialogo (come sarebbe stato fatto in quest’occasione), anche se il 36% pensa che l’opposizione di pochi ininfluenti sia eliminabile perché un leader mantenga la propria decisionalità: tra gli elettori del M5S (che ha visto molte esclusioni nella sua breve storia) vince la linea del dialogo, mentre la maggior parte degli elettori PD vorrebbe un leader forte nelle decisioni, anche a costo di escludere qualcuno dal dialogo.
A proposito di dialogo, a maggioranza degli intervistati pensa che Renzi per mantenere forte il Governo e riuscire a portare avanti le riforme su cui si basa il suo mandato dovrebbe dialogare con tutto il Parlamento senza escludere nessuno, mentre il 17% vorrebbe un dialogo con Grillo (che ha recentemente aperto uno spiraglio al PD), il 13% vuole che continui il dialogo con Berlusconi e l’8% vuole un’apertura alla minoranza interna al PD.