Uffici vuoti il lunedì e 50% di malati in più nel pubblico rispetto al privato. In Italia i casi di assenteismo per malattia, permessi e abuso di Legge 104 nel pubblico impiego costano allo stato circa 7 miliardi di euro.
Nel 2015 gli impiegati statali hanno totalizzato ben 30 milioni 24 mila e 838 giorni di assenze per malattia, una media di 9,2 giorni a persona. Una cifra importante, che sommata a congedi, permessi della legge 104, scioperi e permessi vari portano il totale a 19,3 giorni di assenza media all’anno. Un numero considerevole, soprattutto se paragonato alle assenze nell’impiego privato. Il tasso di assenteismo nel settore pubblico supera il 50% quello privato, 19 giorni contro 13, che secondo le stime di Confindustria cosa allo stato circa 3,7 milioni di euro.
Legge 104, permessi retribuiti: quanto ci costano
Un divario che aumenta se si guardano i soli permessi retribuiti. Nel 2015 hanno interessato 440 mila soggetti a fronte di una forza lavoro di 3,5 milioni di occupati, nel privato invece ne hanno beneficiato in 450 mila su un totale di 12-13 milioni di lavoratori. I permessi fruiti nel settore pubblico sono quattro volte superiori a quelli del privato: sino a 6 giorni contro 1,5, che per le casse dello stato si traducono in un aggravio di circa 1,6 miliardi di euro. Anche l’utilizzo della legge 104, utilizzata per assistere chi ha un disabile grave, negli ultimi anni ha registrato un’impennata, arrivando a costare circa 3 miliardi l’anno. Si stima che controlli più severi possano consentire di recuperare anche 6-700 milioni di euro l’anno.
Altra anomalia del settore pubblico sono le malattie strategiche. Giorni di assenza che servono ad attaccare un giorno all’altro per un ponte o per allungare un week-end. In questo caso però, il divario tra pubblico e privato diminuisce. I casi di assenza per malattia per il 28% dei casi si verificano il lunedì. Altra anomalia è quella di assenze che durano solo un giorno. Secondo i dati della Cgia di Mestre, le assenze nel pubblico sono il doppio rispetto al settore privato, il 27,1% contro il 12,3%. Nei ministeri, negli enti e negli uffici pubblici si ammala il 55% del personale, nelle fabbriche e negli uffici privati solo il 35%.
Il decreto sul pubblico impiego, atteso per metà febbraio in Consiglio dei ministri, avrà tra gli obiettivi quello di contrastare l’assenteismo dei dipendenti pubblici soprattutto nei momneti di maggiore difficoltà, quando c’è il rischio di mandare in tilt la macchina amministrativa. Il decreto Madia fornirà un “decalogo” con un elenco di dieci situazioni che potrebbero determinare il licenziamento del dipendente: dalla falsa attestazione della presenza in servizio allo scarso rendimento.