Sondaggi elettorali Germania: l’effetto Schulz trascina la Spd
Sono passati soltanto pochi giorni da quando l’ex presidente del Parlamento europeo Martin Schulz ha preso le redini di una SPD sfibrata quanto logorata da anni di gregario appoggio politico subalterno. Oggi un sondaggio elettorale condotto da Insa per il quotidiano Bild, palesa invece un inaspettato risveglio. La Spd avrebbe infatti superato di un punto il blocco cristiano-popolare CDU-CSU di Angela Merkel, portandosi al 31% delle preferenze.
L’esperienza di Martin Schulz unita al suo immediato interesse per le sorti concrete dello Stato sociale, nonché per il mondo del lavoro, sembrano aver ravvivato la soporifera dialettica politica interna del Partito Socialista tedesco. Quest’ultima, specie negli anni della reggenza di Sigmar Gabriel, si era addormentata all’interno del confortevole Wagon-lit del treno targato Große Koalition, guidata dalla ferrea locomotiva democristiana dell’attuale Cancelliere di Germania Angela Merkel.
Germany: #SPD ahead of #Merkel‘s CDU/CSU (INSA poll). #btw17 #Kanzlerkandidatin pic.twitter.com/Yp1QuqL8pv
— Europe Elects (@EuropeElects) 6 febbraio 2017
Sondaggi elettorali Germania: effetto Schulz, una strategia di lungo termine?
Stando agli ultimi campionamenti effettuati sul corpo elettorale, l’agone politico di Berlino paventa uno scenario più fluido ed in divenire di quanto non si potesse immaginare.
La CDU – con il suo ben saldo bacino d’utenza che incarna la fiducia di una classe sociale variegata, fortemente legata alla storica tradizione della luterana etica della produzione già citata da Max Weber – secondo le ultime proiezioni continuerebbe ad essere il fulcro della fiducia teutonica nonostante le recenti perdite di consenso, soprattutto su base regionale.
Ciò nonostante, l’emergere di rinnovati sentimenti avversi all’Unione europea ed al suo modello di integrazione politico-economica – con la conseguente crisi dell’asse franco-tedesco di fondazione del disegno comunitario – e il nascere di forti bonacce populiste potrebbero aver alimentato fin qui (e continuare a farlo in vista delle elezioni) le velleità di una SPD rinvigorita dalla guida di Schulz e da una potenziale prospettiva di lungo termine.
Schulz come argine
L’avanzata di Schulz esalta un fattore importante all’interno dello scacchiere del Vecchio Continente. Un riavvicinamento della SPD alle posizioni di vertice contribuirebbe ad arginare – perché sottrarrebbe voti alla potenziale astensione o addirittura alla concorrenza – le acque tumultuose delle forze estreme o euroscettiche. Il sondaggio INSA assegna ai populisti di destra Alternative für Deutschland (AfD) il terzo posto con il 12 per cento.
Il sessantesimo anniversario dalla stesura dei Trattati di Roma sarà il luogo migliore per vagliare la salute del progetto europeo: ai tavoli del multilateralismo comunitario, Merkel potrebbe arrivare, oltre che con una proposta per una Europa a due velocità, con un serio competitore in linea con l’ispirazione maggioritaria dell’alternanza e, cosa comune, a favore della stabilità dell’Unione.
Riccardo Piazza