Sondaggi politici: l’Italia va nella direzione giusta o in quella sbagliata?
“In che direzione sta andando il vostro paese?”, a questa domanda cerca di rispondere l’indagine condotta a novembre da Ipsos Public Affairs nel rapporto What Worries the World Report. Intervistate oltre 18mila persone, di età compresa tra i 16 e i 64 anni, in 25 paesi del mondo. In media, il 63% di queste pensa che il proprio paese stia andando nella direzione “sbagliata”. Di contro, il 37% ritiene stia andando in quella “giusta”.
Ben il 90% dei cinesi ritiene che quella seguita dal proprio paese sia la direzione “giusta”. Sul podio anche Arabia Saudita (80%) e India (76%). Più equilibrato di quanto ci si potesse aspettare – viste le percentuali riscontrate in paesi discretamente “autocratici”, per usare un eufemismo, di cui sopra – il rapporto tra i due fronti in Russia. Il 58% si esprime per la “giusta” direzione mentre il 42% per quella “sbagliata”.
Nettamente maggioritaria la percentuale di chi pensa che la direzione imboccata sia quella “sbagliata” in Italia (82%). È superiore solo in Brasile, Sud Africa, Corea del Sud, Francia e Messico.
Sondaggi politici: l’Italia va nella direzione giusta o in quella sbagliata?
A livello globale, è la “disoccupazione” il fattore che preoccupa di più (38%). Seguono “povertà e disuguaglianze” (34%) e “corruzione politica e finanziaria” (33%). In fondo alla classifica dei fattori più preoccupanti “accesso al credito” (2%), “obesità infantile” (3%) e, inaspettatamente, “cambiamenti climatici” (8%).
A preoccupare di più gli italiani è, in linea con il dato mondiale, la “disoccupazione” (65%). La mancanza di lavoro preoccupa di più solo in Spagna (70%). Subito dopo, ci sono “tasse” (38%) e “povertà” (36%).