Furbetti del cartellino: nuovo caso in una ASP del cosentino
Furbetti del cartellino: nuovo caso in una ASP del cosentino
Dopo i casi di Sulmona e Siracusa, nuovo scandalo nella pubblica amministrazione. I carabinieri di Cosenza, infatti, hanno concluso una maxi operazione anti-assenteismo. Sono 18, tra medici e dipendenti degli uffici di Rogliano dell’Azienda sanitaria provinciale, ad essere stati colpiti da provvedimenti cautelari.
Le indagini sono partite dopo alcune segnalazioni, che lamentavano il comportamento dei dipendenti durante l’orario di lavoro. E a sentire le parole del procuratore di Cosenza Mario Spagnuolo si sarebbe trattato di un sistema ben oliato.
“Ogni giorno c’era qualcuno che si occupava di strisciare i cartellini per tutti, scattava così la libera uscita in paese e anche in provincia”.
Furbetti del cartellino: i numeri dell’indagine
Seicento le ore filmate, oltre 200 servizi di osservazione e ben 725 episodi di assenteismo documentati nell’operazione All Walking.
“I dipendenti – ha dichiarato Spagnuolo –, anziché trovarsi sul posto di lavoro, venivano visti sistematicamente per le vie cittadine occupati nelle faccende più disparate, dal fare la spesa al supermercato fino ad arrivare a spendere il tempo pagato dai contribuenti giocando alle slot machine”.
Inoltre, durante l’orario di servizio c’era chi svolgeva attività nel proprio studio privato.
Furbetti del cartellino: quanto costa l’assenteismo?
Immediata la reazione del Codacons che chiede il “licenziamento in tronco e l’azione di recupero degli stipendi pagati ai dipendenti assenteisti”.
La parziale bocciatura della legge sulla Pubblica amministrazione della ministra Marianna Madia, infatti, non mette al riparo di furbetti del cartellini. Non ci sarà la sospensione automatica, ma si dovrà attendere il normale iter processuale.
Come ha sottolineato associazione dei consumatori, l’assenteismo ha sia delle ripercussioni dirette per gli utenti, sia un costo.
In Italia, infatti, i casi di assenteismo pesano sull’erario pubblico circa 7 miliardi di euro. Tra ponti lunghi e venerdì corti, abuso della legge 104 e finte malattie, un dipendente pubblico italiano in media froda lo Stato (perché di frode si tratta) quasi 20 giorni all’anno.
Un dato che, però, pesa soprattutto sui dipendenti pubblici onesti (speriamo la maggior parte) che ogni giorni svolgono con dedizione e impegno il proprio lavoro.