Gli aumenti dei prezzi dal 1996 a oggi. Cosa e dove sono cresciuti di più in Europa? – Infografiche
L’inflazione oggi è quasi pari a zero, si parla di deflazione, nonostante una lieve ripresa dell’andamento dei prezzi negli ultimi mesi. Non si parla più di “carovita”, come si faceva un tempo, eppure se guardiamo indietro e facciamo un confronto su quanto i nostri portafogli erano impegnati nel lontano 1996 e quali siano i prodotti che hanno subito l’aumento peggiore i risultati sono interessanti.
Aumenti dei prezzi: sanità in testa, comunicazione in deflazione
E’ la sanità il campo che, ponendo i valori del 1996 a 100, risulta quella con l’inflazione maggiore, 171 nel dicembre 2012, quindi con un più 71% in 20 anni.
Al contrario le comunicazioni sono più economiche di più del 40%, valendo ora solo 56,9 rispetto al 100 di allora.
Nel mezzo il vasto campo della cultura e della ricreazione, con un +23,7%, il cibo a +44,3%, l’educazione a +55,5%, i trasporti a +58,5%.
In generale i servizi, laddove non ci sia un enorme impatto tecnologico, sono aumentati più dei beni.
Se guardiamo i dati rispetto al valore del 2011, i trend cambiano poco, se non un sorpasso delle spese per la salute su quelle dei trasporti che tra 2012 e 2014 erano state quelle con i maggiori aumenti, prima di rientrare per il crollo del prezzo del petrolio.
Aumenti dei prezzi, dal 1996 è in Romania, e in generale a Est, che la vita è diventata più cara
Volgiamo lo sguardo all’Europa. Dove i prezzi sono più aumentati e dove meno?
Non stupisce la differenza Est-Ovest. I Paesi dell’Est sono quelli che sono cresciuti di più, e di conseguenza nell’ambito della convergenza delle economie è normale che il costo della vita nei Paesi più poveri che stanno raggiungendo quelli più ricchi, anche i prezzi si avvicinino.
Con l’eccezione della Romania, dove si sono visti enormi aumenti e l’indice oggi è di 3.057, ponendo il 1996=100, non ci sono grandissime differenze tuttavia tra Paesi della Nuova e della Vecchia Europa. La Repubblica Ceca ha visto un aumento dei prezzi del 72% contro una media europea del 66% per esempio.
Dopo la Romania il valore maggiore è in Ungheria, con aumenti del 220%.
In Grecia e Spagna per esempio abbiamo un +64% e un +56%. La crisi non è servita a pareggiare le inflazioni tra questi Paesi e gli altri più ricchi. La Germania infatti è quello dove c’è stato meno carovita, solo +34%.
L’Italia, con +48%, è tra quelli in cui i prezzi sono aumentati meno
Infine è possibile scegliere come questo stesso ranking cambia per singola categoria di prodotto.
Per esempio Grecia e Spagna si caratterizzano per i minori aumenti nella sanità, la Francia per le spese culturali, che hanno addirittura subito una deflazione.
L’Italia è il terzo Paese più economico nell’educazione, dopo Svezia e Paesi Bassi