Buffon, Barzagli, De Rossi e De Sciglio. Tutti e quattro in dubbio per la gara di venerdì contro la Costa Rica e tutti, fortunatamente, recuperati in extremis.
Per il centrocampista della Roma il problema era costituito da una semplice cervicale, cosa che non gli ha impedito di lanciare parole di fuoco contro la FIFA dal ritiro azzurro. Secondo De Rossi, infatti, il massimo organo governativo del calcio mondiale pensa esclusivamente ai soldi e non alla salute dei giocatori: “Il caldo di Recife creerà più problemi a noi che a loro. I time-out? Certo che servirebbero! Giocare a quell’ora è una mancanza di rispetto per i calciatori? Di certo non tutela la nostra salute e lo spettacolo, ma non è solo un problema della Fifa. Che dire, allora, di quando in Italia giochiamo nelle sere di gennaio e sul campo si pattina? Non c’è bisogno di scomodare la Fifa per capire che spesso gli interessi economici vengono prima rispetto alla salute dei calciatori.”
De Rossi sembra non si possa mai commuovere, con quella faccia rozza e quello sguardo così duro, ma quando l’inviato della Gazzetta – Stefano Cantalupi – gli chiede del ritiro di Pirlo dalla nazionale, il capitan futuro della Roma si lascia andare ai ricordi e a un pizzico di nostalgia. “Pirlo che lascerà la maglia azzurra mi tocca nell’anima, perché abbiamo diviso la camera e i ritiri per oltre dieci anni, sempre con grande sintonia. E’ un esempio e sta raccogliendo tutto l’affetto che merita. Non protesta, non simula, le persone si avvicinano ai tipi come lui. Lasciare l’azzurro anch’io? No, sono in salute e non ho data di scadenza, onorerò questa maglia finché posso. Anche coi compagni qui in Brasile si è creato un gruppo di gente che si aiuta. Siamo una famiglia per un mese e mezzo, poi torneremo uno contro l’altro già da agosto”