Una biografia di Cristina di Borbone, Madama Reale per i torinesi
Madama Reale è il titolo con il quale è passata alla storia. Accostarsi alla vita di Cristina di Borbone significa immergersi innanzitutto nella Torino di quattro secoli fa, la capitale sabauda che nel 1620 accolse in festa l’adolescente francese, di Maria de’ Medici e del re Enrico IV di Francia, dopo le nozze appena suggellate con l’elegante principe Vittorio Amedeo di Savoia.
Simonetta Ronco, professoressa di discipline giuridiche all’Università di Genova, nel suo “Madama Cristina. Cristina di Borbone duchessa di Savoia” (Edizioni del Capricorno, Torino 2005) con scrupoloso rigore ripercorre i fitti intrecci di famiglie, fragilità personali ed eventi storici che attorniano quella ragazza, cresciuta tra corti e ambizioni proprie e altrui. Rivalutando con sensibilità femminile il ruolo di Madama Cristina, talvolta offuscato dalla monumentale presenza della madre o giudicato troppo debole, l’Autrice di questa biografia storica lascia trasparire anche il volto umano di una donna che ha fatto quanto riteneva del suo meglio per fronteggiare ogni sorta di crisi, dalle morti premature del marito e del figlio primogenito Francesco Giacinto, alle ingerenze esterne, una su tutte quella del cardinale Richelieu.
Sullo sfondo delle tensioni internazionali tra Francia e Spagna, in un’Europa dilaniata dalla Guerra dei Trent’anni, il polso della Duchessa di Savoia, divenuta reggente per conto dei due figli, viene comunque messo in luce in svariate occasioni, ad esempio durante la lacerante guerra civile scatenatale dai cognati filo-spagnoli Tommaso di Carignano e Maurizio di Savoia mentre, dall’altro lato, le intromissioni francesi non mancavano.
Nei momenti più drammatici dell’assedio di Torino, Madama Cristina “infondeva fiducia e serenità, dedicava la sua attenzione ai problemi della difesa e della popolazione” (p. 109); in questa e in altre occasioni “preferì come sempre la strada più onorevole, anche se la più ardua” (p. 104), restando salda sino alla morte nella devozione per i torinesi e per Dio.
Si svolge così la parabola della Duchessa di Savoia – tra trappole e intrighi nuziali, tra l’utopia della pace e proposte inaccettabili – che Simonetta Ronco ripercorre con attenzione nel suo libro, denso, già premiato con l’Anguillarino d’Argento – Premio Anguillara Sabazia Città d’Arte per la Saggistica 2007. Tuttavia va fatto un appunto: dissento da chi suggerisce che si tratta di “un libro che si legge tutto d’un fiato”; tra i flashback e la numerosità dei personaggi che si avvicendano – basta scorrere le 7 pagine dell’indice dei nomi per farsi un’idea – a volte c’è il rischio di perdersi in tutte quelle concitate trame che si intessono attorno a Cristina di Borbone. Quindi è un libro che merita una lettura attenta e, nel caso non si fosse particolarmente esperti del periodo storico, anche una buona dose di memoria.
Ciò comunque non inficia l’ottimo lavoro dell’Autrice che, quasi con gusto barocco per la cura dei dettagli, riesce a rendere con eguale precisione il ritratto privato e quello pubblico, nella loro intersezione, di Madama Cristina.
Simonetta Ronco, Madama Cristina. Cristina di Borbone duchessa di Savoia, Edizioni del Capricorno, Torino 2005, pp. 195.