Il Presidente dell’Ucraina, Petro Poroschenko, ha annunciato di essere pronto a ordinare un “cessate il fuoco” unilaterale: le truppe di Kiev impegnate nelle regioni sud orientali del paese, quindi, dovrebbero abbassare le armi nei prossimi giorni.
“Il piano parte col mio ordine di cessare il fuoco in modo unilaterale, ci aspettiamo in tempi brevi di ottenere il sostegno al piano da parte di tutti i partecipanti agli avvenimenti nel Donbass“, queste le parole di Poroschenko: il “re del cioccolato” si riferisce a una “road map” di pace articolata in 14 punti che verranno resi noti nei prossimi giorni.
Il presidente ucraino si è quindi detto disposto a “offrire un’amnistia a coloro che depongono le armi e non hanno commesso gravi reati” e a “offrire un corridoio per dare ai mercenari la possibilità di lasciare il territorio del Paese senza armi”. I separatisti dovranno però liberare gli ostaggi e sgomberare i palazzi occupati.
A guardare il bilancio delle vittime degli scontri di questi giorni, però, la fine delle ostilità sembra lontana dall’affermarsi: quattro militari ucraini sono morti martedì vicino a Lugansk in scontri con i separatisti che avrebbero a loro volta subito perdite consistenti. Almeno 10 separatisti sono stati uccisi martedì dalle truppe di Kiev presso Metallist, vicino Lugansk, dove hanno perso la vita due giornalisti russi. Secondo i ribelli una decina di miliziani sono stati uccisi martedì nei pressi del villaggio di Belenkoie, vicino a Kramatorsk.
Nel frattempo si continua a indagare sull’esplosione che ieri ha colpito il gasdotto Urengoy-Pomary-Uzhgorod che dalla Russia porta il gas verso l’Europa: il premier ucraino Yatseniuk ha sposato la tesi dell’atto terroristico. L’esplosione avvenuta nella regione ucraina della Poltava a un chilometro dal centro abitato più vicino aveva come obiettivo quello di danneggiare “la reputazione dell’Ucraina come partner affidabile per il transito del gas” ha detto Yatseniuk.
L’esplosione non influirà sul transito del gas russo in Europa: fanno sapere dal governo che ulteriori misure di sicurezza a protezione dei gasdotti sono state predisposte per prevenire altri atti di sabotaggio; Gazprom, tuttavia, ha “annunciato” che vi saranno altri “incidenti” alla rete di trasporto del gas ucraina, accusando Kiev di non aver investito abbastanza nel mantenimento dei tubi.