Sondaggi elettorali Francia, l’analisi: il crollo di Fillon e la risalita di Hamon

Pubblicato il 13 Febbraio 2017 alle 13:28 Autore: Emanuele Vena
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Sondaggi elettorali Francia, l’analisi: il crollo di Fillon e la risalita di Hamon

L’Affaire Penelope debilita François Fillon, mentre la sinistra riscopre Benoit Hamon. Ma al ballottaggio ci andrebbero Emmanuel Macron e Marine Le Pen. Questo, in sintesi, è lo scenario derivante dall’analisi dei sondaggi elettorali condotti nell’ultimo periodo dai principali istituti demoscopici di Francia, in vista della corsa alle presidenziali.

Le beghe giudiziarie che hanno coinvolto il candidato gollista e la sua consorte stanno rischiando di zavorrarne seriamente una corsa verso l’Eliseo che sembrava essere tutta in discesa. La rinuncia di François Hollande e la crisi in seno al Partito Socialista (PS) sembrava infatti spianare la strada a Fillon quale unico argine verso l’avanzata della destra populista del Front National.

Dopo l’esplosione del caso, il consenso nei confronti di Fillon ha iniziato a sgretolarsi. Analizzando la media dei sondaggi elettorali, il candidato gollista – inizialmente accreditato del 24% – ora potrebbe faticare persino a raggiungere il 20%.

Sondaggi elettorali Francia: crolla Fillon, cresce Hamon

L’inizio dei problemi giudiziari del candidato gollista è coinciso con l’affermazione di Hamon alle primarie del PS. Una vittoria che sembra aver ridato speranza all’elettorato di centrosinistra. Se prima delle primarie Hamon sembrava avere persino meno speranze dello sfidante Manuel Valls, ora è tutto cambiato.

L’ex ministro, già rinvigorito nei sondaggi dopo il successo al primo turno delle primarie, dopo il ballottaggio sembra aver convinto un’ulteriore fetta dell’elettorato progressista. Ora Hamon è dato poco sotto il 15%, un dato insufficiente per andare oltre il 4° posto ma superiore di oltre 5 punti alle rilevazioni antecedenti alle primarie.

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Ma perché il recupero di Hamon ad oggi non basta? I motivi sono principalmente due. Da un lato, il candidato socialista sembra aver ridato speranza soprattutto all’elettorato moderato progressista ma non a quello più a sinistra del PS. A confermarlo è il dato di Jean-Luc Mélenchon, candidato della sinistra più radicale, che si mantiene stabile attorno all’11%. Hamon quindi, ad oggi sembra aver sottratto una fetta dell’elettorato socialista alla trappola dell’astensionismo, ma senza sfondare a sinistra. Inoltre, il candidato socialista si trova a dover fronteggiare la spada di Damocle rappresentata da Macron, la cui presenza ad oggi sottrae al PS un’ulteriore (e consistente) fetta di elettorato progressista moderato.

Sondaggi elettorali Francia: Macron resta il favorito

Il candidato indipendente di En Marche! si conferma – come già sottolineato la settimana scorsa – il principale candidato alla vittoria finale. In realtà, i problemi giudiziari di Fillon non sembrano aver portato ad un travaso diretto di voti dal candidato gollista verso Macron. L’analisi dei dati infatti dipinge una realtà leggermente diversa, con un’avanzata di Macron di poco più di un punto, decisamente inferiore rispetto al calo di Fillon.

Tuttavia, lo smottamento è sufficiente per porre l’ex ministro del governo Valls in pole position. Macron ad oggi sopravanzerebbe Fillon di quasi 2 punti, assicurandosi il ruolo di avversario di Marine Le Pen al ballottaggio del 7 maggio. Secondo turno in cui, ad oggi, lo scenario più probabile resta quello del cosiddetto “argine democratico”, con gollisti e socialisti pronti a votare in massa Macron pur di fermare l’ascesa del Front National.

I sondaggi sulle intenzioni di voto al ballottaggio vedono infatti il candidato di En Marche! nettamente avanti, con oltre il 60% di preferenze. Un dato decisamente inferiore all’82% con cui Chirac trionfò nel 2002 ma ampiamente sufficiente per raccogliere il testimone dell’Eliseo e diventare il nuovo presidente francese.

 

 

 

 

 

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L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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