Ecco cosa sta succedendo in Corea del Nord
Corea del Nord: clima da guerra fredda
La notizia dell’ultimo test nucleare compiuto dalla Corea del Nord del dittatore Kim Yong-Un nel mare del Giappone rispolvera uno dei temi geopolitici più delicati della storia recente. La minaccia nucleare – utilizzata da Kim, apparentemente, come una provocazione, più che come un pericolo reale di armageddon – desta immediatamente l’attenzione di Stati Uniti e Giappone, che chiedono la convocazione straordinaria del Consiglio di Sicurezza.
Corea del Nord nuovo centro dell’impero del male?
La narrativa reaganiana degli anni ’80 e la costruzione di un impero del male, fondato sul perno sovietico e ramificato fino al Sud America, può essere rivista definitivamente con la nuova presidenza Trump. I contrasti con Mosca, infatti, sembrano essere stati accantonati. La sintonia tra Trump e Putin, complice anche il Segretario di Stato Rex Tillerson (amico di vecchia data del presidente russo), sposta il meridiano più conflittivo verso est.
Non solo per la Cina – con il quale la presidenza ha avuto un primo disguido in occasione di una telefonata alla massima carica di Taiwan – ma anche per la Corea del Nord. E proprio uno degli ultimi regimi dittatoriali del pianeta – alla stregua di un totalitarismo del XXI secolo – sembra essere destinato a prendere le redini dell’ evil empire. Continuano a sorgere nuovi elementi per l’analisi della nuova geopolitica mondiale e l’ultimo test di Kim può confermare l’idea dello spostamento dell’asse del male verso est, limitando l’importanza geostrategica del Medio Oriente nel medio e lungo periodo.
Verso una maggior centralità della regione asiatica
Tra i principali protagonisti preoccupati dalla prova di forza nordcoreana, vi è la Corea del Sud. La quindicesima economia del mondo continua a subire le fastidiose offese del vicino di casa. Ma non c’è solo la Corea del Nord. anche la Cina, infatti, gioca duro. Poche settimane fa, l’ennesimo screzio con il Giappone legato alla territorialità di alcune “isole avamposto” nel mar cinese meridionale. Una situazione derivata, in parte, dallo smacco della telefonata di Trump in linea diretta con Taiwan. Successivamente, la dichiarazione d’intenti di Xi Jinping, presidente cinese, nel forum dell’economia mondiale celebratosi a Davos, Svizzera. Per l’occasione, il presidente della Repubblica Popolare Cinese ha voluto rimarcare la volontà di interpretare un ruolo da protagonista nella gestione della nuova fase del capitalismo neoliberista.